La mossa Salvini-Cesa e la Lega moderata
Le elezioni europee si avvicinano e rispuntano fuori i simboli che possono attirare voti. Soprattutto in questi tempi di altissima astensione, in cui si tenta di tutto per smuovere chi non si sente più rappresentato e diserta le urne. Ecco perché, grazie alla Lega, torna lo scudo crociato, quello che fu della Democrazia Cristiana e che oggi è dell’Udc-Unione di Centro. “Matteo Salvini e Lorenzo Cesa si sono confrontati e hanno condiviso che le prossime elezioni europee rappresenteranno un passaggio decisivo per il futuro del Vecchio Continente e dell’Italia”, si legge in una nota dei due partiti, che annunciano che “l’attuazione del patto federativo parlamentare viene affidata, per conto della Lega, al deputato Nino Minardo che, insieme all’onorevole Cesa, parteciperà alla costituzione del gruppo parlamentare Udc presso la Camera”. Al di là di quel “presso la Camera” che ci fa inorridire: non è nelle vicinanze – è proprio alla Camera.
“Con concretezza e senso di responsabilità, Lega e Udc vogliono rafforzare i contenuti programmatici comuni che vanno difesi a Roma come a Bruxelles: si tratta della valorizzazione delle tradizioni e dei valori cristiani dell’Europa; della tutela della famiglia, dell’autonomia dei territori e della valorizzazione degli enti locali, della salvaguardia del lavoro, della determinazione per sostenere sviluppo e nuove infrastrutture, del contrasto all’immigrazione illegale, dell’incoraggiamento a ogni iniziativa finalizzata alla pace e dell’impegno per l’indipendenza energetica del paese”. Insomma, anche per compensare l’eventuale candidatura del generale Roberto Vannacci, l’operazione di Salvini-Cesa punta a far associare la sua Lega ex sovranista, ex di destra ai moderatissimi centristi Doc anzi, Dc. Come recita il “sottotitolo” dell’Udc: Unione dei Democratici Cristiani e Democratici di Centro. “Daremo il nostro contributo all’allargamento della base elettorale del centrodestra”, assicura Cesa, già due volte europarlamentare. Nonché presidente della Delegazione parlamentare italiana all’Assemblea parlamentare della Nato. Curriculum europeista e atlantista ideale per la Lega che si è appena riposizionata. Con l’auspicio che tra gli astensionisti ci siano gli orfani Dc.
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