La minaccia di Lavrov: “L’Europa sarà più povera”
Zelensky rilancia l’ipotesi di accordo, Mosca accusa l’Ue.
La soluzione? Forse va ricercata nella saggezza di Henry Kissinger, l’ex segretario di Stato americano, tornato a far sentire la sua voce nel corso di un evento organizzato dal Financial Times. “Occorre dividere la Russia dalla Cina – ha detto – evitando di prendere posizioni drastiche nei confronti dell’una e dell’altra”. Un suggerimento che però finora Biden non ha mostrato di saper accogliere e che non è favorito dalla situazione dei due contendenti principali, Russia e Ucraina. Sul tema del negoziato, infatti, non si registrano passi avanti, anche se apparentemente dal leader ucraino sembra arrivare un’apertura. Parlando con gli studenti dell’Istituto di Studi Politici parigino “Sciences Po”, Zelensky ha prima escluso l’ipotesi accordo (“Con ogni nuova atrocità, con ogni nuova Bucha, con ogni nuova Mariupol, il desiderio e la possibilità di negoziare con la Russia sparisce”), salvo poi rimettere in gioco l’opzione negoziale: “La punizione per la Russia è inevitabile, ma occorre instaurare nuovamente il dialogo e portare Mosca al tavolo dei negoziati. Noi siamo pronti a parlare, speriamo che non sia troppo tardi”. Ipotesi che non sembra trovare particolare accoglienza nel governo di Mosca, che attraverso le parole del ministro degli Esteri Lavrov torna ad accusare Kiev del blocco delle navi cariche di grano nei porti ucraini: “Le autorità di Kiev non lasciano uscire dai loro porti decine di navi, comprese quelle che dovrebbero consegnare grano in varie regioni del mondo”, ha detto Lavrov in una conferenza stampa a Muscat, la capitale dell’Oman. Forte, ancora una volta, il richiamo all’Europa, sempre più al centro della querelle Russia-Ucraina. Se, infatti, Zelensky si dice certo che “il nostro ingresso nell’Ue la rinforzerà”, Lavrov rilancia le accuse ai Paesi dell’Unione, “che affermano costantemente che Mosca deve essere sconfitta, mentre la Russia non vuole la guerra in Europa”. Ma la conferma della strategia di diversificazione degli acquirenti di idrocarburi da parte di Mosca arriva puntuale: “Abbiamo abbastanza acquirenti per i nostri idrocarburi, lavoreremo con loro e lasceremo che l’Occidente paghi molto di più di quanto ha pagato alla Federazione Russa e spiegheremo alla sua popolazione perché sarà più povera”. Approfittando, poi, del viaggio istituzionale ad Algeri, Lavrov ha fornito un altro segnale della strategia diplomatica russa in tema energetico, ribadendo che Russia ed Algeria sono uniti all’interno del Forum dei Paesi esportatori di gas (Gecf) per rispettare gli accordi precedenti “e sarà cosi’ in anche futuro”. L’annuncio della cooperazione tra i due Paesi arriva a meno di un mese dall’accordo tra Algeria e Italia sull’aumento delle forniture di gas di circa 9 miliardi di metri cubi all’anno tra il 2023 e il 2024. In proposito, Mosca ha fatto sapere ad Algeri che considera questo aumento come una “questione sovrana e commerciale dell’Algeria”, facendo notare però che quest’ultima non dispone di capacità produttive in grado di compensare le forniture di gas russo all’Europa.
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