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La “guerra totale”: Usa e Francia chiedono 21 giorni di tregua, Tajani pronto a evacuare gli italiani

di Angelo Vitale -


La guerra “all out”, la “guerra totale”, sembra alle porte in Medio Oriente. Il generale Herzi Halevi, capo di stato maggiore delle forze di difesa israeliane, ha ufficialmente allertato le sue truppe in vista della tanto attesa invasione di terra in Libano dopo un’intensa campagna di bombardamenti durata tre giorni, in cui sono morte più di 600 persone.

La diplomazia occidentale, intanto, prova a connettere ogni sforzo per evitare l’escalation. Gli Stati Uniti e la Francia hanno chiesto un cessate il fuoco temporaneo di 21 giorni tra Israele e Hezbollah per far spazio a negoziati più ampi. Un documento condiviso anche da Italia, Germania e altri Stati.

La dichiarazione congiunta rilasciata dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden e dal suo omologo francese Emmanuel Macron ha affermato: “È tempo di un accordo sul confine tra Israele e Libano che garantisca sicurezza e protezione per consentire ai civili di tornare alle loro case. Lo scambio di fuoco dal 7 ottobre, e in particolare nelle ultime due settimane, minaccia un conflitto molto più ampio e danni ai civili”.

Intanto, aumentano le preoccupazioni per tutti i civili stranieri coinvolti nel conflitto ormai aperto in Libano. Il Regno Unito pensa ad un ponte aereo da Cipro e si è apprestato a inviare 700 militari sull’isola per poterlo garantire.

Da parte italiana, le preoccupazioni coinvolgono pure il contingente militare impegnato nella missione Unifil. A margine dell’assemblea dei parlamentari Ppe a Napoli, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha parlato di 2/300 italiani nel Paese dei Cedri per motivi di lavoro che sono stati invitati a lasciare il Paese nella circostanza di voli ancora possibili da Beirut verso il nostro Paese nonostante l’aumento delle cancellazioni di rotte da quello scalo, di 3mila italiani con doppia cittadinanza che probabilmente intendono restare in Libano, di un contingente Unifil per il quale, anche con l’impegno del ministro della Difesa Guido Crosetto, si sta provando a richiedere ad Israele di “porre prudenza” agli attacchi nelle aree ove essi sono impegnati.

Circa i 300 civili in Libano per motivi di lavoro, Tajani ha espressamente parlato di “piani pronti per riportarli in Italia in qualsiasi momento”.


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