Cultura & Spettacolo

LA GRANDE BELLEZZA – Al Vittoriale, ultima dimora del poeta-soldato Gabriele D’Annunzio

di Alessandra Iannello -


Visita al Vittoriale di Gabriele D’Annunzio – “Salve, o fante alato!”, così Mussolini salutò Gabriele d’Annunzio, celebrando le sue missioni aeronautiche, il 25 maggio del 1925 quando, dopo ore d’attesa, il Vate si palesò. Il Poeta, alludendo al passato del Duce nel corpo dei bersaglieri rispose: “Salve, o lesto fante!”. Questo è uno degli aneddoti legati all’accoglienza che d’Annunzio riservava a chi lo raggiungeva nella sua dimora sulle sponde del Lago di Garda, il Vittoriale degli Italiani. Furono ospiti del Vate a Gardone il Principe di Piemonte, Umberto e sua moglie la Principessa Maria Josè ma anche Italo Balbo e Dino Grandi mentre si rifiutò categoricamente di accogliere Antonio Gramsci.
Per le stanze dell’ultima residenza dannunziana passarono le più belle donne di quegli anni. Ospiti fisse del Vittoriale, la pianista veneziana Luisa Baccara e la guardarobiera Aélis Mazoyer, che condividevano le attenzioni del Vate con le varie amanti, fra cui Paola Von Ostheim, moglie di un principe tedesco, la pittrice polacca Tamara di Lempicka o l’attrice Elena Sangro. La zona a loro destinata era la Clausura, un’area nascosta tra l’Officina e il Corridoio del Labirinto.
La ricerca delle tracce lasciate dagli ospiti illustri può essere una chiave di lettura dell’esperienza al Vittoriale degli Italiani, uno dei musei più visitati d’Italia.
Si tratta di un complesso di edifici, vie, piazze, giardini, corsi d’acqua e un teatro all’aperto eretto tra il 1921 e il 1938 per volontà di Gabriele d’Annunzio ed è l’inno alla memoria della “vita inimitabile” del poeta-soldato e delle imprese degli italiani durante la Prima Guerra Mondiale.

Oltre al tour della fastosa residenza e del magnifico parco sono da visitare le diverse raccolte frutto della valorizzazione del patrimonio di d’Annunzio e delle innumerevoli donazioni di collezionisti privati. Fra questi il Museo d’Annunzio Segreto, che raccoglie quanto fino ad allora era rimasto sconosciuto al grande pubblico perché chiuso negli armadi e nei cassetti della casa del Poeta; il Museo d’Annunzio Eroe, che valorizza il patrimonio storico legato all’esperienza militare di Gabriele d’Annunzio; il Museo l’Automobile è Femmina, che ospita l’Isotta Fraschini, l’Alfa Romeo “Soffio di Satana”, la Fiat Tipo 4 con la quale il Vate entrò trionfalmente a Fiume il 12 settembre del 1919, oggetti personali del Poeta. E, infine, il Museo della Santa Fabbrica Gian Carlo Maroni, tributo alla vita e all’opera dell’architetto che al Vittoriale dedicò la carriera, allestito in quella che fu la sua abitazione all’interno del parco, il Casseretto.
Tra le molte curiosità, la casa vanta anche la sala cinematografica più piccola del mondo, dotata di una sola poltroncina. La Saletta Cinematografo è stata aperta al pubblico all’interno del progetto “d’Annunzio digitale”, che consente ai visitatori di assistere ad alcuni filmati tratti dalle pellicole di proprietà del Vate, conservate negli Archivi.


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