LA GHIGLIOTTINA – “Se muoio è stata mia moglie”, assolta per bugie seriali
Sembra un delitto perfetto dalle atmosfere decisamente alla Hitchcock, appunto, con tanto di denuncia dell’assassino da parte della vittima: un marito che avverte l’amante che se dovesse morire è stata la moglie. Ma a quanto pare non siamo di fronte al piano malvagio e geniale di un personaggio da film del maestro della suspense, almeno secondo i giudici. Un signore è stato trovato morto a Torino nel 2021. Prima di morire aveva scritto un messaggio all’amante: “Se mi trovano morto è stata mia moglie”, mandando a processo la vedova. Ma per i giudici ci sono troppi dubbi per condannare la donna. Anzi, le toghe hanno optato per la morte naturale. Secondo le motivazioni della sentenza uscite qualche giorno fa (ah, che rapidità i nostri processi…), potrebbe essere stato un mix di alcol, ansiolitici e cannabis. Oppure le conseguenze di questo tremendo miscuglio (neanche fosse stato speedball): in pratica il defunto non sarebbe riuscito a cambiare posizione per respirare meglio. Oppure, aggiungono i giudici, a causa di un problema cardiaco pregresso, che però nessuno è stato in grado di accertare. Ma anche per un raro caso di “stimolazione vagale”, ossia per colpa di un recettore che fa rallentare i battiti del cuore fino a fermarlo.
La moglie è la principale indiziata ma il marito morto non viene creduto
“Principi di civiltà, prima ancora che di diritto, impongono di fronte a un dubbio di tali proporzioni di pronunciare sentenza di assoluzione”, aveva detto la presidente della corte. Il defunto “non risulta essere una persona attendibile: i tanti racconti inducono a ritenere che fosse un uomo propenso a inventare, mentire, ingigantire la realtà”. Insomma, se sei un marito fedigrafo e mentitore seriale, per i giudici non sei credibile. Per gli amanti dei gialli invece sei l’alibi perfetto per l’assassina.
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