Attualità

LA GHIGLIOTTINA – Se lo spot della polemica offende solo il buon gusto

di Frida Gobbi -


In queste ore abbiamo sentito e letto tutto e il contrario di tutto: lo spot della patatina somministrata alle suore al posto dell’ostia è blasfemo; è un’idea originale; chi si offende è un bigotto che non capisce niente. La trovata raggiunge lo scopo: far parlare di sé (bisogna vedere se aumenteranno le vendite del prodotto in questione). Però all’indomani dello stop alla réclame ci pareva l caso di dedicare alla vicenda la nostra tagliente rubrica. L’Aiart ha chiesto “l’immediata sospensione” dello spot: !offende la sensibilità religiosa di milioni di cattolici praticanti oltre che oltraggioso nel banalizzare l’accostamento tra la patatina e la particola consacrata”. Dopo poche ore dalla bufera è ora arrivato lo stop da parte del Comitato di Controllo dell’Istituto di autodisciplina pubblicitaria (Iap): la pubblicità è in ”contrasto con il Codice di autodisciplina della comunicazione commerciale”, secondo cui una réclame “non deve offendere le convinzioni morali, civili e religiose”. Oddio, il corpo di Cristo che diventa una patatina è una roba pesante a prescindere. Ma il punto è un altro: l’idea è di cattivo gusto. La peggiore pubblicità possibile insomma per qualcosa che dovrebbe far venire l’acquolina. A corto di idee, gli autori dello spot hanno girato un prodotto davvero bruttino, al di là della fede cristiana. Offende sì, ma il buon gusto.


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