LA GHIGLIOTTINA – Quella camicia nera che va sempre di moda, pure all’università
Cosa non si fa per farsi notare, con la scusa dell’antifascismo (in assenza di fascismo). Come nel caso della studentessa universitaria che durante l’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università di Padova, dopo un predicozzo sul pericolo fascismo, si è tolta la camicia nera che indossava. “La storia ci insegna a leggere i segnali, anche quando si presentano in modo diverso, ma se qualcuno non vuole proprio coglierli, davvero è necessario vedere le camicie nere in giro? Nel dubbio, io me la tolgo, senza paura di dire che molti in questo Paese dovrebbero fare lo stesso”. “La storia che studiamo ci ricorda che quest’anno ricorrono otto decenni dalla liberazione dal nazifascismo. Ma anche oggi è storia, e sta a noi decidere come vogliamo venga ricordata otto decenni da ora. C’è chi ci taccia di sensazionalismo, di infantilismo addirittura – dice la giovine -, quando esprimiamo timore dinnanzi ai semi di guerra e di odio che vediamo in tutto il mondo, come in Italia. E invece sappiamo che il fascismo non è stato solo quello dell’olio di ricino e delle leggi razziali. Controllo dell’informazione e dei corpi delle persone, libertà garantita solo per alcuni, un approccio alla violenza che si prova a nascondere sotto il tappeto ma che ritorna”. Chissà se studia Storia, la giovine… comunque, che nostalgica!
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