LA GHIGLIOTTINA – Papa Francesco e la simonia del no global Casarini
Come in una parabola evangelica, dove chi ti è più vicino ti tradisce più ferocemente, la vicenda di Luca Casarini e papa Francesco fa tremare il Vaticano. L’ex no global, arruolato addirittura nel Sinodo dei vescovi per volontà del Santo Padre, ha sfruttato la Santa Sede per soldi. Sembra l’archetipo da sermone per la messa, per mettere in guardia i fedeli dalle tentazioni. Milioni di euro vaticani per finanziare la ong di Casarini e compagni, Mediterranea. E lui come ringrazia? Dalle intercettazioni – l’ex no global è indagato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina – emerge che il capo della ong non è che sia rimasto folgorato sulla via di Damasco, anzi: “La Chiesa cattolica sta diventando il nostro Soros”, esulta tutto soddisfatto. Il riferimento al miliardario finanziatore delle ong di tutto il mondo è chiaro: il Papa ha lo stesso scopo, quello di essere un bancomat. Il Pontefice dal canto suo, ignaro della sete di denaro che anima Casarini, gli manda pure una lettera: “Grazie Luca per tutto quello che fate”.
Casarini e quei soldi sfilati al Vaticano
Uno scandalo terribile, perché vede il coinvolgimento di diocesi, arcivescovi nelle manovre della cricca di Cesarini per fare soldi con i migranti. Noi non mettiamo in dubbio la buona fede dei prelati così come è indubbia la capacità dell’ex no global nel sapersi vendere al Vaticano. Ma i fedeli come la prenderanno, questa parabola?
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