Attualità

LA GHIGLIOTTINA – Ospedale roulette, entri se c’è posto

di Frida Gobbi -


Se la sanità diventa un terno al lotto, anche quando (purtroppo) in gioco è la salute. Come nel caso dell’overbooking all’ospedale di Lecco – che detta così sembra di parlare di un albergo, ma in sostanza significa che ci sono troppe “prenotazioni” rispetto ai posti. Però attenzione non stiamo parlando soltanto di mancanza di letti (che è una non notizia, ahinoi), ma di una sorta di roulette per entrare in sala operatoria. Tanto che alla fine il primario in questione ha lasciato decidere alle pazienti chi sarebbe stata la fortunata. È quello che è successo venerdì scorso all’ospedale Manzoni, quando alcune donne in attesa di essere ricoverate per essere sottoposte a un intervento sono state rimandate a casa perché in quel momento non c’erano posti letto disponibili. Il primario di Ostetricia e Ginecologia avrebbe quindi convocato le quattro pazienti in lista spiegando che quel giorno avrebbe potuto operarne soltanto una. Il medico aveva scelto una 51enne malata di un tumore che sarebbe potuto degenerare in metastasi. Ma quando il dirigente ha comunicato la decisione, un’anziana di 80 anni, con problemi alla vescica, ha protestato vivamente contro un eventuale rinvio. Al che la paziente più giovane ha deciso di fare un passo indietro. Ormai però la situazione era talmente degenerata che il primario sconfortato ha detto: “Allora a questo punto decidete voi”.

Se il posto in ospedale lo decide la roulette

Il caso ha sollevato un polverone. La direzione generale dell’Asst di Lecco dal canto suo conferma che “tre pazienti ginecologiche sono state rimandate a casa nei giorni scorsi per fare fronte ad alcune urgenze”. Sono comunque in corso accertamenti su una vicenda che fa molto pensare (anche sulla reazione dell’anziana signora).


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