LA GHIGLIOTTINA – Evade dai domiciliari, meglio la galera che la moglie
Quando la convivenza coatta con la gentile consorte è tanto insopportabile da preferire la galera, in mezzo ai galeotti. E’ successo a Portici, vicino Napoli, dove un pregiudicato di 30 anni, “non sopportando più la moglie”, è evaso dagli arresti domiciliari ed è stato pizzicato e ammanettato nei pressi di un bar di Porta Nolana, dagli agenti della Guardia di finanza. Dagli accertamenti è emerso che mancava all’appello da due giorni: alle Fiamme gialle ha detto di non riuscire più a sopportare la convivenza con la moglie e con i figli e di avere avvertito, pertanto, la necessità di andare a prendere un aperitivo a Napoli. Un aperitivo che a quanto pare andava avanti da 48 ore. L’evaso peraltro era ai domiciliari da tre mesi perché non rispettava l’obbligo di presentarsi alla polizia giudiziaria: pena inflitta per una serie di condanne per reati contro il patrimonio, rapina aggravata e spaccio di sostanze stupefacenti.
Se la moglie è peggio della galera
Nei giorni scorsi è giunta per lui la beffa (oltre che il danno): è stato nuovamente processato per direttissima e ancora una volta condannato agli arresti domiciliari. Altri otto mesi. Una pena per lui evidentemente insopportabile rispetto allo stesso tipo di condanna da scontare però in santa pace in prigione, dove immaginiamo che ora andrà (finalmente lontano dalla moglie).
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