LA GHIGLIOTTINA – Caccia al tesoro del fisco nel giardino dell’evasore
Altro che conti offshore in isole caraibiche o cifrati in Svizzera. L’evasione fiscale fai da te in famiglia non ha prezzo (letteralmente). È il caso di una famigliola bresciana, che aveva sepolto il tesoro esentasse nel giardino della propria magione. Ma sono stati pizzicati e condannati in primo grado a quattro anni di carcere. La coppia aveva sotterrato nel giardino 15 milioni di euro accumulati grazie ad un’enorme frode fiscale da circa mezzo miliardo di euro. Il caso risale a settembre del 2022, quando carabinieri e guardia di finanza avevano scoperto il business familiare che i due coniugi Rossini avevano costruito per anni. Oltre alle fatture false per oltre mezzo miliardo di euro e moltissimi fondi neri, la coppia aveva evaso circa 93 milioni di tasse. Non solo in giardino, i gruzzoloni di contanti erano nascosti anche tra cantina e sottotetto di un’altra casa. Il business criminale consisteva nella movimentazione di fiumi di denaro con triangolazioni costruite sulla base di società di comodo. I soldi delle fatture per operazioni ritenute inesistenti venivano bonificati a pioggia nel mondo e poi tornavano a Brescia in contanti. Pronti per essere interrati.
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