LA GHIGLIOTTINA – Bandecchi e il culo di non averlo come sindaco
Se c’è qualcuno che garantisce a scatola chiusa la continuità della nostra rubrica, costui è Stefano Bandecchi. Il sindaco di Terni, più volte balzato all’onore delle cronache, una ne dice e cento ne pensa. E stiamo parlando ovviamente di uscite sempre e soltanto sconvenienti, improvvide, indecorose e inopportune. L’ultima è in risposta alle critiche subite per una sua intervista, il cui contenuto omofobo e sessista è stato rivendicato con orgoglio in seduta di Consiglio comunale. “L’Italia è piena di imbecilli, quindi capisco che per qualcuno sia difficile capire le mie parole, che rivendico tutte, una per una: un uomo normale guarda il bel culo di un’altra donna e forse ci prova anche. Poi, se ci riesce, se la tromba anche. Se poi non ci riesce, invece, torna a casa. Ora, offendetevi quanto cazzo volete, ma questa è la mia idea. Chiusa con la mia idea, dovete decidere se votare un emendamento sulla violenza di genere”. Risultato? Pd e FdI hanno lasciato l’aula, la Lega ha chiesto le sue dimissioni. “Topi scappati con la coda che è rimasta nella porta”, chiosa sobriamente il sindaco.
Bandecchi, il culo e Napoleone
“Se mi volete esiliare, per favore mi mandate all’Elba? Perché vorrei fare lo stesso percorso di Napoleone”. Farà pure uscite vergognose, irrispettose delle istituzioni, a partire dalla carica che ricopre lui stesso, ma Bandecchi resta umile, non c’è che dire.
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