Attualità

La filiera auto boccia la Ue: Questo non è un Piano

di Angelo Vitale -


Mesi e mesi di incontri, chiarimenti, attese e sollecitazioni e alla fine un piano Ue per l’auto che non contiene gli elementi essenziali per la filiera dell’auto: sonora la bocciatura che l’Anfia infligge alla Commissione europea riconoscendo ai propositi di Uraula von der Leyen espressi 48 ore fa (“Ci prepariamo ad accelerare i lavori sulla revisione del 2035,mettendo alla base la piena neutralità tecnologica come principio fondamentale”) solo una parzialissima attuazione. “Questo non è un Piano di azione – fa sapere l’Anfia che rappresenta oltre 5mila e 400 aziende che hanno un fatturato di oltre 113 miliardi di euro -. Mancano l’indicazione di date certe, azioni concrete rispetto a molte tematiche sollecitate e ben rappresentate da sindacati, costruttori di autoveicoli, componentisti e associazioni di settore, l’indicazione di chi si assume la responsabilità della messa in campo di queste azioni e infine gli importi da allocare per i diversi aspetti del piano”.

“Anche il tema delle previste multe a carico dei costruttori per il 2025 – prosegue l’associazione – è stato fin qui risolto parzialmente e in maniera insoddisfacente rispetto alle logiche richieste formulate dal settore. Manca, inoltre, in maniera incredibile, qualunque riferimento al settore, così importante, dei veicoli industriali, anch’essi soggetti alla stessa normativa”.

Il presidente Roberto Vavassori non ci sta: “Apprezziamo gli stimoli allo sviluppo dei veicoli connessi e a guida autonoma e del software defined vehicle, ma con costernazione lamentiamo la mancanza di elementi fondamentali della transizione, tra i quali la neutralità tecnologica” Per lui, rimane inevasa una domanda: “Come verrà attuata nella pratica questa neutralità? Per sostenere la competitività e preservare l’occupazione, l’Ue deve abbracciare un portafoglio diversificato di tecnologie sostenibili, includendo, al 2035 e oltre, i veicoli ibridi sia plug-in che range–extender alimentati con carburanti di origine non fossile”.

Per il vertice di Anfia il refrain è la minaccia cinese cui l’attualità geopolitica accompagna ulteriori insidie: “Se il vero obiettivo della Commissione rimane la decarbonizzazione, non vediamo alternative ad un progressivo piano di rinnovo del parco circolante auto, oggi vecchio di 12,5 anni e ad alte emissioni, che focalizzi le risorse su veicoli e componentistica prodotti in Europa. In assenza di questo piano, il settore è destinato a scomparire sotto i colpi della competizione cinese e della politica oltreatlantica”.


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