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La “fabbrica dei bambini”: Relazione Italia-Brasile. Faro diplomatico su presunte paternità nella “Operação Matriarca” di Santa Catarina

di Redazione -


La vicenda delle presunte paternità della “fabbrica dei bambini” in Brasile arriva ad un nuovo capitolo: un intrigo internazionale che coinvolge personaggi di alto profilo, blindati in prolungati silenzi omertosi, protezioni territoriali, intoccabilità statuale, aspiranti detentori di diritti assoluti sulle persone, soprattutto se straniere. Meglio ancora se “capre italiane” – come l’italo-brasiliana Barbara definì Nunzio Bevilacqua nella chat che abbiamo pubblicato – attirate, al loro insaputa, in una “Operação Matriarca” catarinense, (di cui ancora devono essere rivelate molte delle attivita’ ndr )senza un appoggio diplomatico, con cui rispondere adeguatamente ad una situazione surreale e palesemente prevaricatrice.

Sul tema, esplicato nei numerosi e circostanziati documenti che ci ha esibito, Bevilacqua è netto: “Le azioni nei confronti di cittadini italiani sono palesemente antigiuridiche: non siamo più nel campo della ‘non ingerenza’ in questioni di un Paese estero ma in quello di un ‘attacco deliberato e specifico’ agli interessi del nostro Paese. Dunque, la questione è assolutamente politico-diplomatica e come tale andrebbe affrontata anche, auspicabilmente, con la collaborazione di Autorità brasiliane federali come Policia Federal (PF) ed ANVISA (anche per le questioni riguardanti la nascita dei bambini ndr) che, probabilmente, ciascuna per la propria competenza, possono essere la prime ad essere interessate a conoscere meglio certi fenomeni, non propriamente circoscritti territorialmente, e a far sì che non si verifichino ulteriormente”. 

Foto Anvisa Brazil – The Brazilian Health Regulatory Agency –

Foto Hospital Nossa Senhora da Conceição – Tubarão SC – luogo di ‘presunta’ nascita della bambina in questione

E’ quanto L’identità ha recentemente sottolineato. “La scienza – afferma Bevilacqua – è scienza anche se un giudice brasiliano la possa ritenere ‘regionale’ o basata su ‘usi e costumi’ (un giudice, per esempio, non può arrivare a dire che una banconota del gioco del ‘Monopoli’ è cartamoneta valida). Un processo, se vuole sostenere di aver generato una sentenza ‘riconoscibile’ in un Paese con civiltà giuridica come l’Italia, deve consentire necessariamente la produzione della prova. Non interdire, assurdamente, quella ‘scientifica italiana’ perché non brasiliana, come sostenuto in primo grado a Tubarao SC dalla Juiza Liana Bardini Alves, prova contraria o contraddittorio”.

Foto della Juiza Liana Bardini Alves 

Perciò L’Identità ha affiancato la richiesta del nostro connazionale per “non attendere alla finestra – prosegue Bevilacqua – accendendo un  immediato ‘faro diplomatico di legalità’’da parte delle Autorità diplomatiche italiane, non solo sui fatti che farebbero emergere un coordinamento di molteplici soggetti contro il cittadino italiano e su potenzialmente molti altri nel medesimo schema che apparirebbe collaudato e lambirebbe anche Sao Paulo, ma anche su una conduzione giudiziaria assolutamente anomala e stranamente ‘convergente’ nei due gradi di giudizio, prevenendo ‘sversamenti’ nel nostro ordinamento giuridico, generativi di danni da ‘inquinamento’ irreparabile, non solo per il cittadino ma anche per il nostro ‘ecosistema’ giudiziario e giuridico”.

Surreale, in questo scenario, anche se con una certa logica nella scia di un palese tentativo di sfiancamento dell’italiano, il parere per il secondo grado della procuratrice di giustizia di Santa Catarina Lenir Roslindo Piffer. Bevilacqua sostiene di non aver potuto introdurre prove e controprove e di non aver avuto modo di partecipare al giudizio di primo grado? Considerazioni e istanze neanche lambite da superficiale valutazione: il parere propende per non “perdere tempo” ed iscrivere rapidamente la presunta “liquida paternità” italiana all’anagrafe, presupposto per andare all’incasso alla volta dell’Italia.

Nessuna considerazione per la ricerca della verità avanzata da Bevilacqua: la procuratrice chiede la conferma della condanna, “impacchettata” a tempo di record in primo grado, ove pure il giudizio fu precluso all’italiano.

Il “vaso di Pandora” che la storia narrata da Bevilacqua ha scoperchiato apre al coinvolgimento di possibile altri nostri connazionali – anche a Sao Paulo (uno è certo ed è l’Italiano truffato dall’amica di Barbara – la ‘recruiter’ – nella chat ‘I tre cuori di Isabel’ perché non lo identificano? ndr): di qui la doverosita’ di un deciso supporto diplomatico. Italiani ritenuti in Brasile, a torto o a ragione, soggetti facilmente raggirabili dall’astuzia “locale”, in un mondo che fonde magia nera “imparentata” con attività sanitaria, disprezzo della persona umana (l’italiano è povero dentro, secondo considerazioni pseudoreligiose truffaldine, ma ricco fuori, ndr) e surreale “scienza territoriale”: una samba macabra per gli sfortunati che ne sono attinti.

La Procuradora de Justiça Lenir Roslindo Piffer – Ministério Pubblico Santa Catarina – MPSC – foto in basso

punta a zittire, il più rapidamente possibile, il fastidioso italiano che parla di accertamento della verità – una parola tabù in questa “storia brasiliana”. 

Se solo si volesse o ne ricevesse incarico, la Polizia Federale brasiliana (PF) potrebbe anche avviare accertamenti per verificare, le molte probabili, ulteriori “attività d’interesse specifico” collegate a tutta questa storia, oltre a quelle delle truffe agli italiani con le finte attribuzioni di paternità.

Foto Policia Federal (PF) do Brazil 

Se la verifica di questi fatti non venisse considerata “superflua”, i minori non sarebbero “attributi” – come se si trattasse di adozioni – a chi può avere, nelle “speranze locali” (spinti da più o meno nobili motivazioni ndr) maggiori disponibilità economiche , ma a chi ne è realmente e biologicamente il genitore, magari sottraendoli anche a coloro che non li facciano vivere in un contesto sano.

Foto 1 – parere secondo grado Procuradora de Justiça Lenir Roslindo Piffer – Ministério Pubblico Santa Catarina – MPSC – Nunzio Bevilacqua vs Bárbara Zandomenico Perito

Traduzione

MPSC

PUBBLICO MINISTERO

Santa Catarina

UFFICIO DEL PROCURATORE DI GIUSTIZIA

Appello civile n. 5008379-96.2022.8.24.0075, di Tubarão

SIG n. 08.2024.00223443-3

Il giudice relatore Gerson Cherem II

Procuratore  Lenir Roslindo Piffer

S.J.

Câmera  Gab. 02 – VIII Sezione di Diritto Civile.

Foto Giudice Relatore – Relator Desembargador Gerson Cherem II

Si tratta di un ricorso civile presentato da Nunzio Bevilacqua, insoddisfatto della sentenza emessa dal Tribunale della Famiglia del Distretto di Tubarão (che lo aveva condannato per direttissima senza alcuna possibilità di produzione prova o contraddittorio sulla scorta di quel “non-documento Dna” smentito dai numerosi consulenti scientifici dell’italiano, emesso da un laboratorio di cui il giudice sostenne “l’ottima reputazione” e che invece non avrebbe neanche dovuto conoscere, perché scelto dall’ex avvocato di Bevilacqua  – Matheus do Livramento -, ndr)

E’ una Azione di Investigazione di Paternità che muove contro Bárbara Zandomenico Perito, in relazione alla neonata Domenica Zandomenico Perito, in merito al giudizio delle iniziali richieste di riconoscimento dello status di filiazione tra le parti.

Foto 2 parere secondo grado Procuradora de Justiça Lenir Roslindo Piffer – Ministério Pubblico Santa Catarina – MPSC

Nunzio Bevilacqua vs Bárbara Zandomenico Perito

Traduzione

MPSC

PUBBLICO MINISTERO

Santa Catarina

UFFICIO DEL PROCURATORE DI GIUSTIZIA

La parte avversa (Barbara Zandomenico Perito assistita dall’advogada Maria Nilta Ricken Tenfen e da Juliane Cargnin Nunes – ndr) ha presentato controargomentazioni.

1) Bevilacqua ha scelto il laboratorio. Qui va ricordato per l’ennesima volta che il laboratorio – solo centro di raccolta del Dna – fu scelto invece dall’ex avvocato di fiducia (oggi potremmo ragionevolmente ritenere ‘concordandolo’ con qualcuno ndr), Matheus do Livramento che conosceva la Genomic Engenharia Molecular Sao Paulo LTDA , interagiva costantemente con la struttura amministrativa-tecnica ed anche per le questioni contabili riguardo al suo assistito lì “veicolato”, e indicava anche alla advogada di Barbara a quale punto di raccolta del Laboratorio Bioclinico Santa Catarina a Tubarao (quello vicino all’Hospital Nossa Senhora da Conceição, ndr) mandare Barbara per il prelievo assicurandosi con lo stessa struttura  che “non ci fossero problemi”.

Comportamenti che – afferma Bevilacqua – “eminentemente confliggono, già quanto a fedeltà, con dichiarazioni formali di Matheus – anche al criminalista incaricato da Bevilacqua – advogado Edson Ribeiro – di “non conoscere assolutamente il laboratorio di Sao Paulo” e di quella convergente con l’apparente controparte che “la scelta del laboratorio è stata autonoma di Bevilacqua”.

2) Bevilacqua – per mezzo del suo avvocato (quello che poi l’italiano non ritenne più di conservare come “legale di fiducia” in considerazione di alcuni comportamenti che aveva assunto, ndr) avrebbe accettato una clausola – lesiva per il suo assistito – per cui se il risultato del Dna fosse risultato positivo, non avrebbe potuto chiedere un secondo test neanche in caso di invalidità assoluta mentre, al contrario, nella remota eventualità che non fossero riusciti ad ottenere, già la prima volta un risultato positivo, l’altra parte avrebbe potuto chiederne la ripetizione ad oltranza. Clausola che Bevilacqua ha sempre ritenuto assurda. E, cosa ancora più assurda, che ci fa temere che a cadere in questo tipo di “giustizia trappola” ci siano finiti anche altri italiani, e’ che il Giudice di Santa Catarina la possa ritenere perfettamente normale.

Successivamente i fascicoli sono stati trasmessi per il parere alla Procura della Repubblica(di Santa Catarina ndr)

Questo, il breve resoconto. 

Il ricorso soddisfa i requisiti oggettivi e soggettivi di ammissibilità, motivo per cui merita di essere trattato. Nel procedimento preliminare, il ricorrente solleva l’ipotesi di restrizione della difesa, che però viene “confusa” con il merito della domanda stessa, tanto che con questa prospettiva verrà valutata.

Anche qui Bevilacqua va ad evidenziare qualcosa che appare come surreale: “la Procuradora di Santa Catarina per ‘imbavagliare’ il ricorrente, sembra affermare paradossalmente che, poiché Bevilacqua sostiene che non si è potuto difendere perché condannato senza contraddittorio, se al primo grado non gli si è’ data parola e si è’ deciso in tempi record, non sarà certamente in secondo grado che si farà l’errore di dargli la possibilità di partecipare al processo. E dunque si entri nel merito della questione sollevata ma in base alle sole prove fornite dall’altra parte e acquisite in primo grado”.

In questo particolare, è noto che l’identificazione della paternità e il riconoscimento dello stato di filiazione sono diritti soggettivi indisponibili, inalienabili e imprescrittibili, parte integrante della dignità della persona umana. In questo senso, la rilevanza della materia trattata, come le azioni di indagine di paternità, sono importanti nella necessità di ricercare la verità (verita’ che sia in primo che in secondo grado non vogliono assolutamente che emerga ndr) attraverso tutti i mezzi probatori consentiti dalla legge, in particolare attraverso l’esame tecnico-scientifico del Dna.

Effettuato il test del DNA in un laboratorio designato dallo stesso ricorrente, come emerge nelle e-mail tra patrocinatori delle parti,  (prima grande menzogna già smentita ndr) lo stesso ha concluso che esisteva una paternità biologica con il ricorrente. 

“Stigmatizzano – aggiunge Bevilacqua –  come scientifico un atto che non lo è e che non può ‘concludere’ nulla, se non la credenza del sanitario che il paziente non si accorga di ciò che è accaduto o il pensiero di un amministrativo che lo ha potuto magari redigere con la firma elettronica di un sanitario, come ben sostenuto anche dalla luminare di genetica dottoressa Marina Baldi”

Foto Marina Baldi – biologa – genetista medico e genetista forense

Link AdnKronos Dr Marina Baldi

https://www.adnkronos.com/cronaca/truffa-figli-in-brasile-parla-la-genetista-test-dna-senza-il-minimo-requisito-scientifico_5LhTKXzD5StsCHg3CPTMsG

Quindi con l’esame genetico che conferma la paternità del ricorrente lo stesso intenderebbe intaccare la perizia (quel ’capolavoro scientifico’ che entrambi i giudici decisamente sostengono, ndr), con una serie di censure di inadempienza nella produzione dell’esame, inclusa, e asseritamente, una parzialità da parte dell’istituzione responsabile dell’esame, il tutto affinché possa essere fornita la produzione di nuove competenze (controprova) (parola tabù a Santa Catarina, ndr)

Resta comunque inteso che la sua richiesta non merita accoglimento, in particolare perché non spetta al ricorrente trarne vantaggio dalla propria scelta sbagliata.

Ancora oggi non sappiamo neanche, per assoluto deficit di trasparenza della “struttura sanitaria”, se sia Sao Paulo o di Uberlandia, il luogo dell’effettuazione dell’esame.

“La giudice – denuncia Bevilacqua – sembra dirmi che la mia richiesta non merita accoglimento, in particolare perché non spetta al ricorrente trarre profitto dalla propria ‘turpitudine’. Non solo sono stato ‘circuito’ dal mio ex avvocato di fiducia che era diventato inquilino della controparte Barbara – dunque con evidente rapporto commerciale con la stessa – ma in più devo sentirmi dire che,  incredibilmente, anche qualora ci fossero degli errori- e parliamo di attribuzioni false di filiazioni e falsità anagrafiche conseguenti – gli stessi errori andrebbero ad essere assurdamente “sanati” perché non si dovrebbe più  consentire l’accertamento della verità. Ciò, per una sorta di ‘sanzione punitiva’ verso l’ottusità mostrata dal ricorrente nell’atto della scelta del ‘laboratorio’”.

Foto di Advogado criminalista Edson Ribeiro – incaricato di investigazioni difensive in Brasile per conto di Bevilacqua

Foto 3 parere secondo grado Procuradora de Justiça Lenir Roslindo Piffer – Ministério Pubblico Santa Catarina – MPSC

– Nunzio Bevilacqua vs Bárbara Zandomenico Perito

Traduzione

MPSC

PUBBLICO MINISTERO

Santa Catarina

UFFICIO DEL PROCURATORE DI GIUSTIZIA

Questo perché non ci sono prove nei registri (ovviamente non consentendo l’accesso della prova mai ve ne potranno essere, ndr) che possano compromettere l’integrità dell’esame, senza alcun motivo che possa inficiare la validità dell’esame effettuato. Si può osservare, infatti, che l’argomento principale utilizzato riguarda il possibile interesse del laboratorio dovuto a legami economici con la resistente, senza che vengano presentati vizi formali o materiali che lo macchino. 

Qui ritorna a far notare ancora Bevilacqua “l’ulteriore manipolazione della realtà simile a quando Osvaldo Juvencio Cioffi Junior disse che il dottor Pasquale Linarello, mio primo consulente tecnico di parte, stava sostenendo proprio le sue tesi”

Poiche’ i rapporti commerciali sollevati all’attenzione e provati, non sono quelli dell’Italo-brasiliana con il laboratorio, ma quelli dell’ex avvocato di Bevilacqua – Matheus do Livramento -in affitto con il proprio studio legale in un immobile di Barbara ZP, l’avvocato che avrebbe poi “veicolato” Nunzio verso lo pseudo -laboratorio Dna di Sao Paulo.

Naturalmente, la fallibilità umana non è sconosciuta, tuttavia, la produzione di un nuovo test del Dna è giustificata solo quando esiste un giusto motivo, sufficiente a compromettere l’integrità di quello precedentemente effettuato, che in questo caso non viene rispettato. Va notato che i test del Dna sono realizzati utilizzando tecniche moderne ed avanzate, i cui risultati sono della massima attendibilità (quando sono fatti realmente secondo standard scientifici ndr) Pertanto, la perizia prodotta potrebbe essere confutata solo se fosse soddisfacentemente dimostrato che era viziata da difetti o che vi era stato un errore, un dolo o una frode nella sua preparazione, circostanze non comprovate nel caso (difficile riuscire a provare se si interdica la prova stessa sia in primo che in secondo grado ndr)

Va inoltre notato che lo svolgimento di un’altra perizia è potere del giudice, quando necessario per risolvere la causa, se sussistono ragionevoli e fondati dubbi tecnici che permeano l’intreccio della causa, ai sensi dell’art. 480 del codice di procedura civile. Inoltre, benché il ricorrente affermi che con la madre avevano una relazione, oltre a sostenere l’assenza di somiglianza fisica tra le parti, con una perizia attestante l’esistenza della paternità biologica (qui non si comprende a quale perizia si riferisca, ndr) gli altri elementi contenuti nel quaderno processuale risultano irrilevanti ai fini della dimostrazione dell’esistenza della paternità biologica.

Foto 4 parere di secondo grado Procuradora de Justiça Lenir Roslindo Piffer – Ministério Pubblico Santa Catarina – MPSC

Nunzio Bevilacqua vs Bárbara Zandomenico Perito

Traduzione

“Negli atti di indagine di paternità, in ragione dell’elevato grado di attendibilità scientifica conferito all’esame del Dna considerata la conclusione del verbale della paternità  e considerata l’assenza di più robuste prove contrarie la richiesta formulata nella memoria iniziale deve essere giudicata  infondata”.

(Ricorso civile n. 2003.013751-3, di Araranguá, res.: Des.

Joel Figueira Júnior, j. 7-6-2005). (TJSC, ricorso civile n.

2012.036880-6, da Criciúma, rel. Stanley Braga, mercoledì

Camera di diritto civile, j. 17-09-2015, corsivo aggiunto).

Alla luce di queste circostanze, la paternità è stata verificata dalle risultanze della perizia (sempre quella di Genomic Engenharia Molecular Sao Paulo Ldta a firma del Dr Juarez Inacio, ndr), che supportano l’interpretazione del Rappresentante Ministeriale di primo grado (Evento 50) (Osvaldo Juvencio Cioffi Junior ndr) , si evince che non sussistono ragioni per modificare la sentenza impugnata.

Tutto ciò premesso, questa Procura della Repubblica comporta conoscenza e rigetto del ricorso proposto, sostenendo la ricorsa sentenza, per motivi giuridici propri.

Florianópolis, 4 giugno 2024.

LENIR ROSLINDO PIFFER

Pubblico ministero

Per concludere questo capitolo, qui di seguito le parole di un operatore sanitario,  in teoria persona di scienza e certezza. E’ un estratto (l’Agenzia Dire ha pubblicato la sua versione estesa, ndr) di un voice memo della zia di Barbara Z., Janete Zandomenico, infermiera e ostetrica professionista in Tubarao. Un messaggio inoltrato, probabilmente per errore, -racconta l’avvocato italiano – via Whatsapp dalla madre dell’italo-brasiliana, Margarete Zandomenico, a Nunzio.

Foto di Janete Zandomenico – operatore sanitario – infermiera ed ostetrica professionista in Tubarao SC – zia di Barbara Zandomenico Perito

Vi si parla di riti di magia nera ai danni di Nunzio e forse anche verso altre “capre italiane” per condizionarne il comportamento, in quell’operazione messa in campo per interessi economici. Vi compare un misterioso personaggio femminile, di cui l’ostetrica catarinense si guarda bene da fare il nome. Forse proprio quella “Matriarca” indicata nelle chat di Barbara che muoverebbe le fila dell’organizzazione, coadiuvata da molte ragazze. Uno schema che confligge con quelle che Bevilacqua definisce “certezze dogmatiche” dei giudici di Santa Catarina. Parole che, forse, sarebbe bene che fossero dagli stessi ascoltate.

Foto acquisita alle indagini circa uno dei molteplici “riti occulti” ai danni di Bevilacqua

Audio voice memo Janete Zandomenico – Margarete Zandomenico (audio versione integrale su www.dire.it)

Traduzione

Margarete (si riferisce alla propria sorella e madre di Barbara).

Ho parlato con ‘quella là’ (solo l’infermiera può sapere chi sia, ndr) quella dove fu fatto il ‘servizio in generale’, perché ciò? Perché come ha detto che ha già ‘molti servizi’ da fare e ha già i nomi. Dopo fa (il lavoro, ndr) in generale dove fu posto il nome di lui (Nunzio, ndr) e il nome di lei (Barbara, ndr).

Dunque (Janete qui sembra voler tranquillizzare la sorella Margarete sul buon andamento dell’operazione alle spalle dell’italiano, ndr) mi ha detto che sono state fatte abbastanza vibrazioni nel campo di entrambi, abbastanza suppliche (alle entità, ndr), vibrazioni ed energie nel campo di entrambi e, come lei mi ha esplicato (molto simile ai “direzionamenti” che venivano dati a Barbara, nella chat collettiva, dalla Matriarca per il rito notturno, ndr) gli “spiriti lavorano” e chiese di osservare il comportamento dei due, perché il lavoro non si limita solamente li in quel momento (del rito, ndr).

Gli spiriti continuano lavorando di notte, il giorno seguente, il martedì (giorno del rito di sottomissione, ndr) lo andiamo a ripetere di nuovo (Janete appare quasi ‘integrata’ nella struttura, ndr).

Comunque sono state fatte molte suppliche con i loro nomi, in generale con tutti i nomi (si riferisce ad altre persone inconsapevoli di essere oggetto di macumba, ndr) perché per il servizio specifico (quello dedicato in forma individuale, ndr) bisogna aspettare un attimo in quanto c’è un gran numero di persone (un operatore dell’occulto amico di Janete che sembrerebbe essere molto “quotato”, ndr) prima (del nostro turno, ndr) che sono già sotto ‘lavorazione’. Ma, comunque, gli spiriti lavorarono duramente su entrambi. 

La storia continuerà. Bevilacqua, come un fiume in piena, ha ancora molto altro da raccontare. 


La “fabbrica dei bambini” – Il dossier

Tutti gli audio sulla truffa

Una fabbrica di menzogne, anche contro il Brasile/1

Una fabbrica di menzogne, anche contro il Brasile/2

Le menzogne nel circolo della fiducia/1

Le menzogne nel circolo della fiducia/2

Sulle tracce della Matriarca/1

Sulle tracce della Matriarca/2

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Un tocco, e s’incastra l’italiano/2

Con gli “amici” si parla spagnolo

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Tutti contro l’italiano: qui a Tubarao si fa quello che diciamo noi/2

Tra angeli e arbusti: chi è davvero Gislaine Paes?/1

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