La “fabbrica dei bambini”: molti fatti certi e un’ampia cortina di silenzio
Con la trasmissione delle quattro puntate dell’inchiesta delle “Iene” di Italia 1 in Brasile la vicenda della “fabbrica dei bambini” raccontata per mesi da L’identità ha vissuto un’accelerazione improvvisa e la conferma acclarata di alcune importanti circostanze già emerse nel tempo grazie alla ampia indagine investigativa difensiva svolta per conto dell’avvocato Nunzio Bevilacqua.




Setta brasiliana: è tutto vero?

Barbara Zandomenico Perito, la donna che aveva riferito a Bevilacqua di aver partorito nll’ospedale pubblico di Tubarao (di cui è stato direttore Padre Nivaldo Ceron) una bambina (Domenica) sostenendo che sia sua figlia e che ha ottenuto dalle autorità locali, in assenza di qualunque forma di contraddittorio, la registrazione anagrafica di questa paternità sulla scorta di una documentazione di analisi del Dna che, a più riprese, il nostro connazionale ha dimostrato non veritiera, non ha voluto rilasciare a Roberta Rei alcuna dichiarazione, invitandola ad “investigare su di loro” senza spiegare con precisione a chi si riferisse, ma forse agli adepti della Casa della Matriarca di Pedras Grandes. E non ha risposto alla giornalista che ha provato a rintracciarla ulteriormente per avere una sua disponibilità per nuove analisi del Dna che potessero definitivamente assegnare certezza inconfutabile a quanto sostiene.


in passato di quello di Tubarao “Nossa Senhora da Conceição”



da “Le Iene” su Italia 1


Padre Nivaldo Ceron, il sacerdote senza parrocchia, ma direttore di un ospedale pubblico, proprietario del sontuoso Castelo Belvedere che ospitava le passeggiate di numerose donne incinte (tra le quali la stessa Barbara) accogliendole in funzioni religiose nella sua cappella, nel tentativo di minimizzare l’intera storia si è contraddetto a più riprese sui suoi rapporti con la Casa della Matriarca. Ha dichiarato infatti di non vederla da anni, utilizzando perfino un linguaggio scurrile per affermare le sue parole.




Lo smentiscono le affermazioni dei cittadini residenti nelle vicinanze del “bunker” attorniato dal filo spinato scoperto dalla trasmissione di Italia 1: il sacerdote è stato lì recentemente e frequenta, con un certa costanza, il posto.

“Le Iene” hanno individuato e filmato la Casa della Matriarca ubicata nel territorio di Pedras Grandes, una evidente scoperta che ha fatto saltare i nervi al sindaco Agnaldo Filippi.
Il primo cittadino di un Comune gemellato con quello di Belluno in Italia che ha offeso a più riprese Bevilacqua e tutta la stampa italiana accusandoli di fake news, ha registrato una chiamata (che poi lui stesso ha diffuso tramite un giornale locale) con Edson Ribeiro, l’avvocato penalista brasiliano di Bevilacqua dove tenta di far pressioni di “dubbia natura” affinché il legale violi il suo segreto professionale e, addirittura, deponga contro il suo stesso assistito.
Filippi ha scritto sui social di avere “un proiettile in canna” per il nostro connazionale, ha scritto al ministero della Giustizia in Brasile, alla Polizia Federale e all’ambasciata italiana, ha annunciato denunce contro Bevilacqua e la stampa italiana, è dichiaratamente preoccupato che tutta questa storia minacci i rapporti d’affari Brasile-Italia per i quali da tempo lavora relazionandosi con vari Comuni italiani, parlamentari del nostro Paese, rappresentanti di associazioni che promuovono le iniziative collegate agli italiani nel mondo, la stessa ambasciata italiana con la quale discute la prosecuzione delle sue iniziative.


La Casa della Matriarca ubicata a Pedras Grandes, nel racconto delle “Iene” che hanno raccolto molte dichiarazioni dei residenti in quella zona, è un bunker ove vivono adulti e numerosi bambini per i quali pure la polizia locale ha inteso in qualche modo intervenire, scavalcando il filo spinato e accedendovi per riportare i bambini, almeno, alla frequenza scolastica.

sono ripresi grembiulini per bambini appesi ad asciugare



La presiede Gislane Paes, il cui contatto dell’“Associazione” è, come abbiamo scritto e come da visure camerali, il commercialista e affiliato politico del partito del sindaco, Luciano de Faveri, conoscenza anche della zia di Barbara, l’ostetrica Janete Zandomenico. Paes fa in zona ripetute raccolte fondi gestendole in piena e personale autonomia.


nei contatti è indicato il nome di Luciano de Faveri


su Instagram collegata a Luciano de Faveri
Paes riceve anche fondi pubblici (come riferito d’altronde anche in precedenza da Padre Lino Brunel) , considerato che una donna afferma che abbia ricevuto 18mila reais dallo stesso Comune di Pedras Grandes di cui oggi è sindaco Filippi, per progetti sociali la cui eventuale trasparenza è in zona ignota.




di Pedras Grandes e su Gislane Paes
Paes dimostra una evidente e ampia disponibilità di questo denaro, considerata l’entità dei lavori edili svolti e in itinere nella Casa, che ospita riti religiosi ed è decorata da statuette di incerta natura. In proposito le “Iene” si chiedono se una con precisione indicata da una vicina non sia uguale a quella che le telecamere hanno ripreso nel giardino del Castelo Belvedere di Padre Nivaldo Ceron. Una statuetta che non ha proprio nulla a che fare con la religione cattolica.




nella Casa della Matriarca di Pedras Grandes

Casa della Matriarca di Pedras Grandes
Il racconto di questa “verità” minaccia il velo di silenzio che Filippi e Ceron vogliono mantenere su tutta questa storia che ormai travalica ampiamente anche grazie alle recenti azioni del sindaco brasiliano, la questione “personale” denunciata da Nunzio Bevilacqua.
Si adopera per questo silenzio anche il vescovo di Tubarao – monsignor Adilson Pedro Busin – che difende “la verità e la giustizia” di questo sacerdote che ha rapporti ammessi e dimostratisi frequenti con una comunità di adulti e bambini sui quali interviene la polizia locale, raccolta intorno ad una associazione religiosa non riconosciuta dalla Chiesa.
In Italia, chiunque abbia rapporti con queste persone, a partire dal sindaco Filippi, tace. E tace pure il Vaticano che nel Dicastero per la Dottrina della Fede ha da tempo costituito una task force espressamente deputata a svolgere indagini sugli “abusi spirituali”. Non lo sono i riti parareligiosi che si svolgono nel Castelo Belvedere di un sacerdote tutelato dal suo vescovo e quelli che si svolgono nella Casa di un’associazione non riconosciuta dalla Chiesa cattolica che questo sacerdote frequenta?



di Pedras Grandes





a bordo della sua automobile quella della troupe Mediaset

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