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La “fabbrica dei bambini” in Brasile: nessuno vuol parlare della “Casa della Matriarca”/2

di Angelo Vitale -


“La fabbrica dei bambini” in Brasile, nessun vuol parlare della “Casa della Matriarca”: titolavamo così la prima parte di questa nuova puntata sulla vicenda.

Per continuarla, ripartiamo dal sindaco di Pedras Grandes, Agnaldo Filippi che, nella telefonata fatta a Edson Ribeiro, avvocato difensore brasiliano del nostro connazionale Nunzio Bevilacqua, dopo aver negato l’evidenza che facilmente “Le Iene” hanno rappresentato nella terza puntata della loro inchiesta, dice che non esiste nessuna Casa o Matriarca nel suo paese. E poi dichiara a Ribeiro di essersi “incomodato” per questo italiano “ritardato” Bevilacqua che starebbe creando problemi ai suoi personali “affari” con l’Italia, con il Veneto in particolare. Ribeiro non risponde e non commenta questi epiteti, una circostanza che probabilmente e non poco dovrebbe far riflettere il suo cliente italiano.

Edson Ribeiro e Agnaldo Filippi

Filippi dichiara un interessamento alla questione da parte dell’ambasciatore italiano in Brasile, Alessandro Cortese e aggiunge che andrà in Italia tra maggio e giugno prossimi per “sistemare” la questione Bevilacqua. Parole che sconcertano: la Farnesina a cui ufficialmente fu chiesto un intervento – negato per “non ingerenza” dell’Ambasciata nella questione- dovrebbe rendere noto se ciò sia frutto di millanteria del dichiarante o c’è stata, davvero, in questo caso una disparità di trattamento tra comuni cittadini e una conseguente deroga alla professata non ingerenza sul caso.

Agnaldo Filippi intervistato da “Presa Diretta” su Rai 3
Ambasciata d’Italia a Brasilia

Parole che pure preoccupano: come vuole “sistemare” in Italia la questione il sindaco che aveva scritto sui social di avere pronto “un proiettile in canna” per l’avvocato italiano?

Il sindaco di Pedras Grandes Agnaldo Filippi offende Bevilacqua – “Le Iene” su Italia 1

Filippi, rapidamente, nella telefonata passa da un intervento inizialmente professato di valore “pubblico” a tutela del solo “buon nome” di Pedras Grandes, ove a suo dire non esisterebbe nessuna Casa e nessuna Matriarca, ad un “interesse particolare” che rivela il reale motivo della sua presa di posizione.

La “Casa della Matriarca” a Pedras Grandes ne “Le Iene” su Italia 1

Il padre di Barbara Zandomenico Perito, Renato Perito, imprenditore di Tubarao, è un suo caro amico di lunga data, il sindaco al telefono dichiara di conoscere bene la famiglia (la definisce “meravigliosa”) e perfino la bambina (Domenica, figlia di Barbara ndr). Parole di una persona che si era detta “distante” dalla questione giudiziaria nata in occasione della paternità contestata da Bevilacqua. E Barbara lo avrebbe cercato per chiedere un suo “sostegno” come altre “donne sposate” sarebbero andate da lui “piangendo”. Filippi non specifica chi siano queste donne. l’identità, che ha pubblicato nei mesi scorsi alcune delle risultanze della lunga indagine investigativa condotta in Brasile per conto di Bevilacqua, ne rammenta una che, parlando nella chat con Barbara Zandomenico Perito, riferiva come era stato facile “incastrare” il suo “coglione” italiano per poi assicurare alla Matriarca parte dei proventi ottenuti.

Da dx: Renato Perito, Margarete Zandomenico, Georgia Zandomenico Perito, Barbara Zandomenico Perito

Non solo questo. Il sindaco entra pure nel merito dei Dna oggetto di quelle analisi che – lo ricorderanno i nostri lettori – Bevilacqua con autorevoli e molteplici perizie di parte, neanche valutate dai giudici brasiliani di Santa Catarina, ha totalmente contestato. E sembra che Filippi conosca personalmente, quasi come una vera parte in causa, i laboratori (quello di Sao Paulo indicato in nostri precedenti articoli era più un semplice “punto di raccolta”) ove le analisi si dicono essere state “realizzate”.

Il sindaco non sembra avere dubbi sull’autorevolezza del centro analisi brasiliano in questione (che è ubicato in uno Stato diverso dal suo) e sulla “incontestabilità” del suo risultato. E sul merito, nel corso della telefonata che viene registrata, chiede una qualche forma di “avallo” all’avvocato Ribeiro su chi avrebbe avuto conoscenza del centro analisi e di chi fosse stata la “scelta” di questa struttura. Sempre negli articoli già pubblicati, L’identità ha raccontato che questa persona fu l’avvocato Matheus do Livramento. Fu lui a indicarla e indirizzarvi il nostro connazionale, lui a relazionarsi con il personale amministrativo del centro per conto di Bevilacqua che in lui nutriva fiducia.

Matheus do Livramento, ex avvocato di fiducia di Nunzio Bevilacqua
Lethicia Lopes, operatrice del laboratorio di analisi del Dna scelto da Matheus do Livramento,
con la quale l’ex avvocato di Bevilacqua si interfacciava

A questo punto della telefonata l’avvocato Ribeiro, che conosce bene i fatti, in contrasto con quanto da lui accertato e con sue dichiarazioni precedenti, risponde che la scelta del centro di analisi fu fatta da Bevilacqua.

Di seguito, Filippi chiarisce una sua contiguità anche con l’avvocato Matheus do Livramento che chiama confidenzialmente solo per nome: Matheus. E’ l’avvocato, inquilino con il suo studio legale in un immobile di proprietà di Barbara Zandomenico Perito a Tubarao, che Bevilacqua revocò dopo che il legale catarinense non solo aveva dichiarato falsamente che il laboratorio era di conoscenza ed una “scelta autonoma” di Bevilacqua ma addirittura, in sinergia con la controparte avvocatessa della donna, aveva concordato che qualora il risultato del Dna fosse stato “positivo” ci sarebbe stata una “preclusione assoluta” a chiederne un secondo. Mentre, qualora fosse stato “negativo”, la madre della bambina avrebbe potuto, senza limiti, chiedere ulteriori esami.

Filippi riferisce di avere pure una ottima relazione con l’avvocatessa personale di Barbara, Maria Nilta Ricken Tenfen, che indica come sua professoressa di Diritto. E’ l’avvocatessa che sottoscrisse la surreale petizione giudiziaria dove sosteneva che l’inchiesta della stampa italiana era un “attacco alla brasilianità”.
I nostri lettori avranno sicuramente compreso, in questi mesi, che nessun “attacco” c’è mai stato, meno che mai al Brasile in quanto Paese. Semmai, la legittima difesa di un cittadino italiano (mai tutelato fino ad oggi dalle proprie istituzioni) nei confronti di una associazione a delinquere operante in Brasile.

Maria Nilta Ricken Tenfen, avvocato di Barbara Zandomenico Perito

Filippi, a seguire nella telefonata, appare poi preoccupato di sapere da Ribeiro se avesse scoperto, nel corso della sua investigazione, qualcosa di più sulla Matriarca e se Mae do Santo (come da suggerimenti udibili in sottofondo) era della regione. A quel punto Ribeiro, in maniera singolare e dopo aver per mesi indagato sulla cosa, nega che lo sia. Anche questa, una circostanza in nettissimo contrasto con quanto aveva appreso ed espresso sia in atti ufficiali che al suo cliente.

E ancora, il sindaco – sempre durante la telefonata – entra pesantemente nel merito della vicenda, chiedendo addirittura all’avvocato Ribeiro se il suo cliente abbia patrimonio e se abbia eredi, domandandosi – qualora non li abbia – se non sarebbe bello che “possa lasciare la sua eredità ad una bambina di quei posti”.

Una telefonata oggettivamente sconcertante, per il suo contenuto e perché fatta da un amministratore pubblico (benché brasiliano) che ha “forti relazioni” con importanti enti locali del nostro Paese, finora mai intervenuti a commento della vicenda di cui si sta facendo in queste settimane attivamente protagonista.

Agnaldo Filippi – “Le Iene” Italia 1
Barbara Zandomenico Perito e Roberta Rei – “Le Iene” – Italia 1

Una telefonata che si conclude con un’ultima domanda di Filippi a Ribeiro, chiedendogli se possa “contare sulla sua testimonianza”. Ribeiro, uno dei più noti penalisti brasiliani, legato a un mandato professionale conferitogli dal suo cliente, risponde: “Certamente, può contare su di me”.

Di che natura è, allora, la “forza di persuasione” esercitata da Agnaldo Filippi su un noto avvocato che per mesi ha personalmente rilasciato ampie interviste sugli esiti della sua lunga e documentata indagine investigativa?


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