Attualità

La “fabbrica dei bambini”: il vescovo difende il sacerdote che non collabora alla verità

di Angelo Vitale -


La “fabbrica dei bambini” in Brasile: dopo la traduzione della nota che il sindaco di Pedras Grandes Agnaldo Filippi ha inviato al ministero della Giustizia e all’ambasciata d’Italia, nella quale si incontrava per parlare, tra l’altro, della “strategica” richiesta di restauro di un caccia AMX dismesso per installarlo come monumento nel suo Comune, è il momento di raccontare come la Curia di Tubarao si sia compattata, con il Vescovo, a sostegno di Padre Nivaldo Ceron.

Il sindaco di Pedras Grandes, Agnaldo Filippi, a colloquio con l’ambasciatore italiano Alessandro Cortese per discutere il restauro di un aereo Caccia AMX da posizionare come monumento nel suo Comune
Una rappresentazione grafica del modello di aereo Caccia AMX da posizionare a Pedras Grandes

In curiosa simmetria con le ripetute azioni di Filippi che, con offese e minacce, ha accusato l’avvocato Nunzio Bevilacqua e la tutta stampa italiana di fomentare una crisi diplomatica tra Brasile e Italia, è sceso in campo il Vescovo, monsignor Adilson Pedro Busin, massimo rappresentante della Chiesa Cattolica Romana nella microregione brasiliana.

Il vescovo di Tubarao, Adilson Pedro Busin

Fin qui Busin era stato silente, come il Vaticano d’altronde, che pure come lui non ha potuto non apprendere in questi mesi i dettagli anche minimi della vicenda che coinvolgeva Padre Nivaldo Ceron.

Padre Nivaldo Ceron nelle immagini del programma “Le Iene” di Italia 1

Il Vescovo, tralasciando ogni auspicabile e minima verifica delle molte circostanze emerse come doverosamente sarebbe chiamato a fare dal suo ministero, sostiene “dogmaticamente” il sacerdote che non ha mai voluto collaborare nella ricerca della verità su questa vicenda, sposando integralmente le sue accuse di fake news all’indirizzo del nostro connazionale e della stampa italiana.

Il vescovo di Tubarao, Adilson Pedro Busin, in compagnia di Padre Nivaldo Ceron
Il cardinale Victor Manuel Fernandez, Prefetto del Dicastero per la dottrina della fede (un tempo Santa Inquisizione, poi Sant’Uffizio) che si occupa dei delitti contro la fede
La Casa della Matriarca a Pedras Grandes, ove vive una comunità non riconosciuta dalla Chiesa
La Matriarca di Pedras Grandes, Gislane Americo Paes, presidente dell’associazione
che non è riconosciuta dalla Chiesa
Dal sito della Curia di Tubarao, la Diocesi si esprime a favore di Padre Nivaldo Ceron
Il comunicato ufficiale del vescovo Busin
a favore di Padre Nivaldo Ceron

L’identità continua ad auspicare che l’intera Chiesa, da quella del Brasile a quella della Santa Sede, si manifesti realmente aperta alla verità su questa storia e che qualcuno, a Tubarao e in Vaticano, possa dare riscontro ad almeno una unica, minima, domanda: risponde agli insegnamenti della Chiesa tutelare un sacerdote che ha personalmente e pubblicamente ammesso davanti alle telecamere di Italia 1 di avere rapporti con una comunità, come quella della Casa della Matriarca di Pedras Grandes, che dalla Chiesa non è riconosciuta?

Traduzione

La Diocesi di Tubarão era a conoscenza delle narrazioni pubblicate sui social network che citano negativamente Padre Nivaldo Antônio Ceron, membro del presbiterio di questa Diocesi.

Crediamo nell’onestà di Padre Nivaldo Ceron riguardo al contenuto veicolato.

La Chiesa di Tubarão, sempre aperta alla verità e alla giustizia, ritiene che, anche in questo caso, la verità prevarrà.

Vivendo il Giubileo “Pellegrini della speranza”, affidiamo la nostra Diocesi alla protezione della Vergine Maria e alla benedizione di Dio.

Vescovo Adilson Pedro Busin


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