Attualità

La “fabbrica dei bambini”: il sindaco Filippi chiama il ministero della Giustizia e l’ambasciata a intervenire contro Bevilacqua e la stampa

di Angelo Vitale -


La “fabbrica dei bambini” in Brasile: un’altra puntata della vicenda continua a raccontare quanto sta mettendo in atto il sindaco di Pedras Grandes, collegato da un patto di amicizia con il Veneto e in particolare con il comune di Belluno.

Il sindaco di Pedras Grandes, Agnaldo Filippi, nelle immagini di “Presa Diretta” su Rai 3
Il logo del Patto di amicizia tra Pedras Grandes e Belluno

Filippi, dopo l’arrivo delle “Iene” di Italia 1 con una troupe guidata da Roberta Rei che ha diffuso quattro puntate sulla vicenda denunciata dall’avvocato italiano Nunzio Bevilacqua e dal suo avvocato brasiliano Edson Ribeiro che per mesi aveva indagato in quel territorio, si era mosso all’unisono con Padre Nivaldo Ceron.

Entrambi, come L’identità ha narrato nei più recenti articoli – avevano ripetutamente offeso Bevilacqua e la stampa italiana che ha raccontato queste storie. Entrambi – nei video pubblicati in Brasile e nelle immagini delle puntate delle “Iene” – si erano accompagnati allo stesso avvocato, che frequenta Filippi ed il Castelo Belvedere di Padre Nivaldo Ceron che da lui riceveva suggerimenti su come rispondere circa la Matriarca.

Il sindaco Agnaldo Filippi in compagnia dell’avvocato che frequenta pure Padre Nivaldo Ceron,
nel video in cui il sindaco offende Nunzio Bevilacqua, ripreso da “Le Iene” su Italia 1
Da “Le Iene” su Italia 1: Roberta Rei intervista Padre Nivaldo Ceron che ha al suo fianco l’avvocato già in compagnia del sindaco Agnaldo Filippi in un video precedente

Tornando al solo Filippi – prossimamente L’identità racconterà invece come sia evidente il velo di omertà e protezione assicurato dal clero locale a Padre Nivaldo Ceron – questa volta approfondiamo una delle recenti attività del sindaco che, dicendosi preoccupato dei “buoni rapporti con l’Italia” senza essere finora mai intervenuto sulla presenza di una realtà così misteriosa come la Casa della Matriarca in queste ultime settimane ampiamente illustrata dalle puntate delle “Iene”, dice di aver denunciato i fatti di cui sente vittima il suo Comune a ministeri, ambasciate e polizia federale.

Il sindaco ha scritto una lettera al Dipartimento per il Recupero dei beni e della Cooperazione internazionale del ministero della Giustizia del suo Paese e ne ha dato notizia ad organi di stampa locali. Per quanto ne abbiamo potuto apprendere, questo Dipartimento si occupa di corruzione e riciclaggio di denaro, di casi di estradizione e di recupero di beni derivanti da attività illecite. Siamo quindi fortemente curiosi e assai fiduciosi di conoscere quali eventuali azioni potrà eventualmente mettere in campo in Brasile anche dopo l’auspicabile acquisizione del materiale di documentazione che su tutta questa vicenda nei mesi si è accumulato.

La lettera inviato dal sindaco Agnaldo Filippi ad un Dipartimento
del ministero della Giustizia in Brasile
Agnaldo Filippi, sindaco di Pedras Grandes

Uguale lettera è stata inviata da Filippi anche al Primo Segretario Culturale d’Ambasciata in Brasile, Benedetto Reitano. In proposito, Filippi ha più volte riferito alla stampa locale di aver incontrato a Brasilia l’ambasciatore italiano, come abbiamo ripetutamente scritto.

La lettera inviata dal sindaco Agnaldo Filippi all’ambasciata italiana a Brasilia
e indirizzata a Benedetto Reitano
Benedetto Reitano, Benedetto Reitano – Primo Segretario dell’Ufficio Culturale nell’Ambasciata italiana di Brasilia
Ufficializzazione dell’incontro di Agnaldo Filippi con l’ambasciatore italiano a Brasilia

Pubblichiamo qui sotto la traduzione della nota inviata da Filippi al citato Dipartimento del ministero della Giustizia in Brasile e all’ambasciata Italiana di Brasilia. Nel merito, rileviamo soltanto che il sindaco di Pedras Grandes insiste nel confondere la legittima azione di difesa di un italiano e la legittima ricerca della verità completa su tutti i fatti emersi da parte della stampa italiana con le sue relazioni d’affari con l’Italia, il Veneto e Belluno.

Sul punto Belluno e le istituzioni italiane, che da settimane cita nelle sue dichiarazioni, gli hanno finora riservato silenzio e indifferenza.

TRADUZIONE

Gentili signori,

le buone relazioni del Brasile con l’Italia non saranno mai danneggiate da narrazioni fantasiose che cercano di separarci.

I media del Sud Italia, che hanno sede legale in un altro Paese europeo, probabilmente per sfuggire alla legge italiana che danneggiano l’immagine di questa bella regione che è l’Italia meridionale, stanno diffondendo fakenews disgustose, che attaccano i Comuni del sud di Santa Catarina, le nostre istituzioni e le famiglie onorevoli che discendono da immigrati italiani.

Raccogliamo in questo documento informazioni sull’accaduto, dove gli organi di stampa e i cittadini collocano il comune di Pedras Grandes, nella persona del suo sindaco Agnaldo Filippi, nel mezzo di una storia fantasiosa di traffico di bambini, droga, magia nera e innumerevoli altri crimini, senza presentare alcuna prova.

Considerando i legami storici che uniscono il sud di Santa Catarina con il Nord Italia, in particolare il Veneto, esprimo attraverso questa mia, come membro attivo della comunità italo-brasiliana di cui con grande orgoglio faccio parte, il ripudio di questo tipo di disinformazione, che estrapola i limiti di una questione giudiziaria e interviene nel campo delle relazioni tra le due nazioni.

Ripudiamo anche le recenti dichiarazioni di un avvocato italiano che ha dimostrato di non adempiere ai suoi obblighi nei confronti dello Stato brasiliano e, attraverso i siti di notizie di Napoli (Italia meridionale), ha contrattaccato offendendo le famiglie della nostra regione, le istituzioni secolari che forniscono servizi rilevanti alla società e diversi Comuni, tra cui Pedras Grandes, Treze de Maio, Tubarão, Laguna, Içara, tra gli altri.

Ripudiamo la falsa narrativa creata dal cittadino italiano che è venuto a vivere in Brasile e qui è stato ben accolto, come è tradizione del nostro popolo. Ha inventato fatti, ha messo in dubbio giudici, medici, parlamentari, liberi professionisti, religiosi, ospedali e progetti sociali.

Non accetteremo che accuse senza prove e narrazioni fantasiose denigrino l’immagine dei nostri Comuni e delle nostre istituzioni.

Protestiamo contro questa strategia di basso livello con l’obiettivo di coinvolgere altre realtà in un’azione esclusivamente personale e familiare che mira a mettere in scacco i nostri buoni rapporti con l’Italia.

Infine, rafforziamo la necessità di intervenire con questo Dipartimento al fine di aiutarci a cercare una soluzione rapida a questa situazione di stallo, cercando una ritrattazione delle persone coinvolte, evitando così che questi fatti danneggino tutte le azioni che il Comune di Pedras Grandes ha sviluppato con l’Italia, promuovendo le origini dei nostri antenati o il turismo e cercando di conseguenza un miglioramento
dell’economia della regione.


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