Esteri

La doppia sfida della Corea del Nord: combatterà con i russi e continuerà a sviluppare le armi nucleari strategiche

di Ernesto Ferrante -


La Corea del Nord sarà al fianco della Russia fino alla “vittoria” in Ucraina. Dopo giorni di mezze ammissioni e parziali smentite, è arrivata l’ufficialità del patto di ferro. È stata la ministra degli Esteri nordcoreana, Choe Son Hui, a fugare gli ultimi dubbi dopo il colloquio con il capo della diplomazia russa, Sergei Lavrov. “Ribadiamo che saremo sempre fermamente al fianco dei nostri compagni russi fino al giorno della vittoria”, ha affermato Choe a Mosca.

Pyongyang continuerà anche a rafforzare il suo arsenale nucleare. Il Paese asiatico è sospettato di richiedere tecnologie russe in cambio del sostegno militare assicurato a Vladimir Putin.

Il leader nordcoreano Kim Jong Un “ha chiaramente indicato che la situazione attuale richiede più che mai di rafforzare le nostre moderne armi nucleari offensive strategiche, nonché di migliorare la nostra capacità di risposta nucleare, e affermo ancora una volta che il nostro Paese non cambierà in alcun modo il percorso di rafforzamento del suo arsenale nucleare”, ha dichiarato Choe Son Hui.

Esistono “legami molto stretti” tra gli eserciti di Russia e Corea del Nord. Lo ha detto il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov. “Sono stati stabiliti legami molto stretti tra gli eserciti e i servizi speciali dei due Paesi”, ha proseguito Lavrov, spiegando che “questo renderà possibile anche raggiungere importanti obiettivi di sicurezza per i nostri e i vostri cittadini”.

I rapporti sempre più stretti tra Russia e Corea del Nord non sono motivo di preoccupazione per la Cina. Lo ha rimarcato il portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, Lin Jian, dopo che gli Stati Uniti hanno annunciato che 8mila soldati nordcoreani sono stati dispiegati nella regione russa di Kursk e sarebbero pronti a combattere contro l’Ucraina. “Corea del Nord e Russia sono due Stati sovrani indipendenti. Il modo in cui sviluppano le relazioni bilaterali è una loro decisione”, ha sottolineato il portavoce.

La Corea del Nord si trova in una posizione di “egemonia irreversibile” nello sviluppo di armi nucleari. È questo il messaggio lanciato dal leader Kim Jong Un all’indomani del test di uno dei missili balistici nordcoreani più potenti, con un lancio in direzione del Mar del Giappone.

Secondo le informazioni diffuse dall’agenzia di stampa nordcoreana Kcna, il missile provato è un “Hwasongpho-19”, che ha viaggiato fino a un’altitudine massima di circa 7.690 chilometri e ha percorso più di mille chilometri prima di colpire l’obiettivo prefissato, senza “effetti negativi sulla sicurezza dei Paesi vicini”.

Per Kim Jong Un questo “dimostra al mondo che la posizione egemonica raggiunta dalla Corea del Nord nello sviluppo e nella produzione di mezzi nucleari è assolutamente irreversibile”.

“Come abbiamo visto di recente, il pericoloso rafforzamento dell’alleanza nucleare da parte dei nemici e le loro rischiose manovre militari sottolineano l’importanza di rafforzare le nostre forze nucleari”, ha sostenuto, prima di evidenziare che “l’unica pace” è quella che “garantisce la sicurezza e il futuro dello Stato e del popolo della Corea del Nord”, che rende necessario “dissuadere il nemico”.


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