Editoriale

La doppia mossa di Orban

di Adolfo Spezzaferro -


Viktor Orban si gioca la carta Rutte mentre guarda all’America di Donald Trump. Il primo ministro ungherese ufficializza il suo sostegno alla nomina del primo ministro olandese Mark Rutte alla carica di segretario generale della Nato. In cambio, Rutte ha promesso all’Ungheria una opzione di “opt-out” dalle attività dell’Alleanza Atlantica a sostegno dell’Ucraina. Una mossa, quella di Orban che dà il polso di quella Unione europea che verrà, sempre se le nomine rispecchieranno il nuovo corso dell’Europarlamento e quindi dei cittadini europei che hanno votato per il centrodestra quasi ovunque, lasciando indietro il centrosinistra. “Con il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg abbiamo concordato che nessun membro del personale ungherese prenderà parte alle attività dell’Alleanza in Ucraina e nessun fondo ungherese sarà utilizzato per sostenerle”, scrive Orbán sul social X. Come è noto, Rutte ha già ricevuto l’appoggio di 29 dei 32 membri dell’Alleanza, tra cui gli Usa, la Francia, il Regno Unito e la Germania, ma finora la sua nomina era stata bloccata dall’opposizione del leader ungherese, da sempre contrario al sostegno militare Nato all’Ucraina contro la Federazione Russa. L’accordo sancirebbe in maniera plastica che nell’Ue si tiene conto anche delle posizioni non allineate alla maggioranza. Ma Orban fa un altro passo avanti e lancia “Make Europe Great Again”. Il motto di Trump campeggia nel logo che inaugura il turno di presidenza europea di Budapest che scatterà ufficialmente a partire dal primo luglio con scadenza fissata al 31 dicembre. A sua volta il logo scelto rimanda al cubo di Rubik, il celebre architetto nato nella capitale ungherese nel 1944. Lotta all’immigrazione illegale e rafforzamento della difesa Ue tra i punti del programma. Insomma, potremmo dire che il cubo è tratto.


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