La crisi batte Chernobyl: Italiani e nucleare: ora si può
La crisi batte Chernobyl: Italiani e nucleare: ora si può
di CARLO ZASIO
Il favore della generazione Z nei confronti del nucleare, percepito come sicuro, pulito e privo di conseguenze sui cambiamenti climatici, risulta lampante dal sondaggio SWG “Il rapporto tra gli italiani e il nucleare” divulgato a Milano in occasione della prima giornata della quarta edizione di iWeek intitolata “Nucleare, si può fare?” promossa da V&A – Vento & Associati insieme a Dune Tech Companies.
I più giovani, che non hanno memoria dell’incidente di Chernobyl e sono molto più preoccupati dalle conseguenze del cambiamento climatico provocato dalle emissioni di CO2 nell’atmosfera, sono pronti a sposare l’energia nucleare come giusto mix con le rinnovabili per il conseguimento della sovranità energetica. E non a caso l’utilizzo dell’energia atomica per produrre energia termoelettrica sta prepotentemente tornando d’attualità sui media, come evidenza un’indagine Volocom diffusa sempre nel contesto di iWeek: tra il 1 gennaio e il 18 settembre 2023 sono ben 10.388 le news apparse sul tema nella stampa nazionale.
Si tratta di quasi 40 articoli al giorno che parlano di energia nucleare: 6 sulla carta stampata e 33 sul web. Un’informazione approfondita e capillare, che ha conosciuto un picco nella settimana tra il 23 e il 30 aprile dopo un trend crescente di cinque mesi da inizio anno per poi rimanere a plateau, mirata soprattutto a informare gli italiani sulle nuove tecnologie disponibili nel settore nucleare. Questo è infatti il divario più importante da colmare per far comprendere all’opinione pubblica che oggi non si ha più a che fare con le vecchie centrali di prima o seconda generazione, quali quelle di Chernobyl o Three Miles Island, ma con reattori contenuti, flessibili e modulari, dei quali si occuperanno due eccellenze italiane: Edison di Nicola Monti e Ansaldo Nucleare di Riccardo Casale, che prevedono l’inaugurazione delle prime due SMR entro il 2030.
Interessante anche la classifica Volocom delle aziende italiane della filiera del nucleare maggiormente menzionate nella stampa e nel web nel corso del 2023: Ansaldo Nucleare è sul podio con 457 menzioni, seguita da ENEA (370) e Newcleo (358), tallonate a loro volta da Edison e Enel.
Tornando al sondaggio SWG, risulta che le nuove tecnologie sono conosciute da una quota compresa tra il 19 e il 33% del campione. Rassicura il fatto che chi ne abbia almeno sentito parlare le ritiene sicure (67% per i reattori di quarta generazione) e green (60%), evidenziando un atteggiamento di maggiore fiducia verso questa opzione rispetto a quando il dibattito ha ricominciato a prendere piede.
L’utilizzo di impianti per la produzione di energia elettrica a partire dal nucleare, basati sulle nuove tecnologie, può pertanto diventar parte di quella strategia di rafforzamento della capacità produttiva del Paese in grado di diminuirne la dipendenza dall’estero, ridurre i costi per cittadini ed aziende, contribuire al raggiungimento della piena decarbonizzazione entro il 2050. Il sondaggio evidenzia come la popolazione sia spaccata in tre grandi gruppi: un primo gruppo pari al 26% degli intervistati che evidenzia una contrarietà a prescindere verso i nuovi impianti.
A questo si oppone un gruppo poco meno consistente (20%) che, al contrario, li vede con assoluto favore. Nel mezzo la maggioranza della popolazione (54%) aperta a valutare la possibilità di fruire di queste tecnologie, soprattutto se le centrali saranno costruite ad una distanza significativa dalla propria abitazione, ma, soprattutto se saranno in grado di portare un reale risparmio in bolletta.
Nell’ipotesi di un dimezzamento della bolletta elettrica, infatti, i favorevoli sarebbero il 68% del totale del campione. Il sondaggio ci restituisce una popolazione attenta e pragmatica, poco propensa a scelte puramente ideologiche, ma pronta a valutare il rapporto costi-benefici che queste innovazioni possono portare a famiglie ed aziende. Sul nucleare, quindi, gli italiani sembrano molto più razionali di quanto si osasse immaginare.
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