La Costa dei Trabocchi: il paradiso della biodiversità
di ANGELA ARENA
Lo splendido litorale a sud dell’Abruzzo, disegna un paesaggio mozzafiato, caratterizzato da strutture, uniche al mondo, che si stagliano nell’azzurro delle sue acque cristalline: i trabocchi.
I 40 chilometri di Costa coincidenti con il tratto litoraneo che congiunge la pittoresca Ortona “Perla dell’Adriatico”, alla storica cittadina di Vasto, sono infatti costellati dalla presenza di questi giganti del mare, che per le loro imponenti dimensioni hanno ispirato grandi poeti come Gabriele D’Annunzio che, non a caso, li definì “Ragni Colossali”.
Ed invero, i trabocchi non sono altro che macchine da pesca poste su palafitta, tipiche dei paesi marini situati nella provincia chietina, che hanno fatto da sfondo ad uno dei più grandi capolavori narrati dal Vate nell’opera “Il Trionfo della Morte”.
Costruite lungo le spiagge ed ancorate a rocce o scogli, queste ingegnose costruzioni in legno utilizzate talvolta anche come abitazioni dagli stessi pescatori, consentivano e consentono ancora oggi, di pescare attraverso un articolato sistema di argani che permette di immergere la rete in acqua e poi di tirarla su con il pescato, senza uscire in mare aperto.
È sicuramente questo uno dei motivi per cui il grande scrittore, soggiornando nei pressi di San Vito Chietino, dove aveva acquistato una casetta di pescatori che trasformò nel suo nido d’amore, le definì “macchine che parevano vivere di vita propria”.
Sebbene, le loro origini, non siano ancora del tutto state chiarite, secondo alcune testimonianze, il merito di queste singolari strutture andrebbe ascritto ai Fenici, tuttavia, nonostante l’incertezza delle fonti, a certificare la presenza dei Trabocchi in questo suggestivo angolo di paradiso, vi sarebbe un documento risalente al XV secolo che racconta la vita di Fra Pietro da Morrone, colui che poi diventò Papa Celestino V.
Attualmente molte di queste strutture sono state sapientemente restaurate e riportate al loro originario splendore, ospitando tipici ristoranti dove è possibile degustare raffinate pietanze ittiche, nel pieno rispetto delle tradizioni abruzzesi, tra cui, il noto ”brodetto alla vastese”.
In altri casi, inoltre, sfruttando la forte suggestione che queste antiche macchine da pesca evocano nei turisti è stato addirittura riprodotta la struttura, come nel caso del Trabocco di San Salvo Marina, un vero e proprio ristorante di lusso inaugurato lo scorso maggio.
Tra le caratteristiche paesaggistiche che rendono unica la Costa dei Trabocchi vi è, senza dubbio, la sua rigogliosa vegetazione, come la “Lecceta” di Torino di Sangro, una riserva protetta a ridosso della foce del fiume Sangro ed affacciata sul litorale abruzzese, oppure le sue piccole calette, come quelle del Golfo di Venere, che meritano di essere scoperte, nonchè le ampie spiagge di sabbia bianca e fine, come quella di Ripari di Giobbe, oggi considerata anch’essa area protetta.
Tuttavia, fiore all’occhiello della costa meridionale abruzzese è la riserva Naturale Regionale di Punta Aderci: estesa su una superficie di 285 ettari che vanno dalla spiaggia di Punta Penna nel territorio di Vasto, sino alla foce del fiume Sinello, al confine con il comune di Casalbordino (in provincia di Chieti), è stato la prima area protetta ad essere istituita nella fascia costiera abruzzese nel 1998.
In un alternarsi di immense distese verdi, tra vigneti a campi di grano, quest’area marina è ideale per gli amanti delle due ruote, itinerari in canoa ed immersioni, con una spiaggia spettacolare che degrada dolcemente nel mare ed i cui limpidi fondali sono ricchi di vongole, telline e granchi.
Al limite dell’arenile, le caratteristiche dune costiere conferiscono al paesaggio un aspetto selvaggio e molto scenografico, dove regna la vegetazione tipica della macchia mediterranea: l’eringio, la gramigna delle spiagge, gli sparti, i convolvoli, la silene colorata, il ginestrino delle sabbie, il mirto, il giglio marino. L’ambiente fluviale costituisce, poi, l’habitat perfetto per molte specie di uccelli, come aironi, svassi, sterne, cormorani, il falco di palude e il fratino che campeggia, non a caso, nel logo della riserva.
Infine, proseguendo il percorso si giunge alla splendida spiaggia di Mottagrossa, sovrastata da un sentiero panoramico di circa 3 chilometri che consente di scoprire, a piedi, in bicicletta o a cavallo, un paesaggio davvero unico.
Insomma, l’Abruzzo meridionale, ed in particolare la Costa dei Trabocchi costituisce un vero e proprio paradiso di biodiversità.
Torna alle notizie in home