Attualità

La “conversione missionaria” della Chiesa

Importante l’incontro alla presenza del Santo Padre, svoltosi il 15 e il 16 aprile scorso, in Vaticano, del Consiglio di Cardinali, meglio conosciuto come il cosiddetto C9. Tale organismo, denominato giustappunto Consiglio, è stato voluto ed istituito proprio da Papa Francesco mediante il chirografo del 28 settembre 2013. Il termine chirografo deriva dal greco manoscritto e, di solito, era redatto fin dal medioevo almeno in tre copie; nei tempi moderni riveste ancora il fine di aiutare il Sommo Pontefice nella gestione e quindi nel governo della Chiesa universale di Cristo. Il Consiglio quindi fu voluto proprio per avere un organo di sostegno e di azione consultivo: la sua prima riunione si tenne il 1° ottobre 2013, per definire un progetto di revisione della Curia Romana, quest’ultimo posto in essere e venuto a compimento con la nuova Costituzione apostolica resa nota il 19 marzo 2022 denominata Praedicate Evangelium, che si è pensato di integrare in questa sessione. La predetta Costituzione apostolica è composta da XI titoli e 250 articoli: rappresenta, quindi, una vera e propria riforma della Curia romana e nella parte iniziale del suo preambolo si può leggere: “Praedicate evangelium: è il compito che il Signore Gesù ha affidato ai suoi discepoli. Questo mandato costituisce “il primo servizio che la Chiesa può rendere a ciascun uomo e all’intera umanità nel mondo odierno”. E ancora: ”La Chiesa adempie il suo mandato soprattutto quando testimonia, in parole e opere, la misericordia che ella stessa gratuitamente ha ricevuto“. La misericordia appunto, che spesso manca nella società attuale secolarizzata e superficiale al limite del nichilismo e che invece si può considerare un richiamo costante della chiesa in cammino, di Papa Francesco. Tornando al C9, durante questa sessione, nella giornata conclusiva, ci sono stati riferimenti e preghiere dedicati ai conflitti nelle diverse parti del mondo, particolarmente in Medio Oriente e in Ucraina. Il Papa e tutti i membri sono preoccupati per quanto sta accadendo, con la speranza che si incrementino gli sforzi per avviare ai negoziati di pace. Evidenziamo che nel precedente incontro dal 5 al 7 febbraio scorso, è stata significativa la partecipazione di tre donne, le quali avevano offerto il loro supporto sul ruolo femminile nella Chiesa. Al centro dei lavori dello scorso febbraio ci furono i percorsi sinodali in atto e il tema della evangelizzazione con le relazioni del cardinale Luis Antonio Tagle e dell’arcivescovo Rino Fisichella, pro-prefetti del Dicastero per l’Evangelizzazione. Il Consiglio dei Cardinali quindi, rinnovato recentemente da parte del Papa il 7 marzo 2023, attualmente è costituito da tali membri: I cardinali Pietro Parolin, segretario di Stato; Fernando Vérgez Alzaga, presidente della Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano e del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano; Fridolin Ambongo Besungu, arcivescovo di Kinshasa; Oswald Gracias, arcivescovo di Bombay; Seán Patrick O’Malley, arcivescovo di Boston; Juan José Omella Omella, arcivescovo di Barcellona; Gérald Lacroix, arcivescovo di Québec; Jean-Claude Hollerich, arcivescovo di Lussemburgo; Sérgio da Rocha, arcivescovo di San Salvador de Bahia. Il segretario è monsignor Marco Mellino, vescovo titolare di Cresima. Ricordiamo che la prima riunione del nuovo C9, così come descritto e composto, si è svolta il 24 aprile scorso. Tornando per un attimo alla Praedicate evangelium sempre nel preambolo si legge: la “conversione missionaria” della Chiesa è destinata a rinnovare la Chiesa secondo l’immagine della missione d’amore propria di Cristo. I suoi discepoli e discepole sono quindi chiamati ad essere “luce del mondo”. E quindi in conclusione, nell’augurare buon lavoro al Consiglio che ci auguriamo anch’esso sia guidato dalla Spirito Santo nelle proprie decisioni anche in futuro, possiamo affermare, citando lo scrittore Paolo Coelho: “il guerriero della luce crede e in quanto crede i miracoli cominciano ad accadere”.