La commedia dell’equivoco di Max Nardari
Dal 25 luglio, al cinema, arriva “Amici per caso”, una commedia degli equivoci, dal ritmo serrato ed esilaranti colpi di scena, che fa riflettere su come dall’incontro e scontro tra due persone molto diverse, si possa imparare parecchio l’uno dall’altro e come sia il caso che, a volte, fa nascere le più imprevedibili amicizie. L’Identità ha incontrato il regista del film, Max Nardari.
Max, qual è il messaggio che ti piacerebbe lanciare attraverso questo film?
Che l’amicizia nasce nei contesti e tra persone più inaspettate. Passiamo la vita a capire chi siamo e con chi possiamo andare d’accordo e poi magari simpatizziamo per qualcuno agli antipodi del nostro essere. Credo che i film siano una finestra sulla vita che ci capita tutti i giorni. I miei protagonisti incarnano questa difficoltà, questa amicizia totalmente inaspettata tra persone apparentemente diametralmente opposte. Le amicizie capitano per caso, spesso nel momento del bisogno e l’urgenza più nobile che si possa vivere credo sia quella d’amore. È l’intelligenza e la sensibilità delle persone che determina la differenza. Anche se vissute in contesti culturali colmi di pregiudizio, hanno la capacità di alzare la testa e guardare oltre l’apparenza per scoprire i valori che si celano dietro. È un messaggio importante, scritto tra i fotogrammi della commedia che per me è il linguaggio più efficace per traghettare con leggerezza al grande pubblico temi importanti.
Com’è stato dirigere un cast così variegato?
Non è stata una sfida facile, ha richiesto molta attenzione e tantissimo ascolto. Amo entrare in connessione con gli attori per metterli nelle condizioni di trovarsi a loro agio sul set. Tutti giovani e talentuosi ragazzi che hanno saputo incarnare i personaggi con mestiere e tanta professionalità.
A breve uscirà anche un disco legato al film. Di cosa si tratta?
Un progetto discografico a cui ho lavorato insieme a Matteo Passarelli con l’obiettivo di realizzare una colonna sonora fresca e accattivante. Nel disco ci sono anche brani del giovane promettente Azzena che ha dato voce a Rocco Fasano in “Marry me”, brano di punta del film e un suo inedito dal titolo “Ci pensi mai”. Inoltre sono riuscito ad ottenere un brano inedito della star internazionale Jean Michel Byron, frontman dello storico gruppo dei Totò, dal titolo “A different World”.
Ti sei cimentato anche come cantante?
Sì, io stesso ho cantato in inglese alcuni brani dell’album, uno in particolare con Marina Suma che è nel cast e uno con Clizia Fornasier, un’altra bravissima attrice.
E poi i libri…
Ho scritto “Meglio fare cento cose bene piuttosto che una male”. Esplicativo del mio essere e del mio stare al mondo. Mi sono definito anni fa un artista polifunzionale. Mi piace vivere e sperimentare l’arte a trecentosessanta gradi e quindi ho deciso di non impormi limiti. Credo che questa libertà di essere e di fare più mestieri e ruoli rappresenti una ricchezza che purtoppo in Italia è spesso fraintesa. Quindi vi lascio con un augurio: fate ciò che sentite di essere senza porvi limiti, senza ascoltare i giudizi degli altri. Perchè l’importante è la vostra soddisfazione, la vostra realizzazione personale. Sono queste le cose che servono per avere un mondo di persone più felici e soddisfatte di se stesse.
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