La classifica dei quartieri cool: Time Out boccia Isola a Milano, Italia fuori, Marsiglia sul podio
Nel 2024, cosa rende esattamente cool un quartiere? Se lo è chiesto per una nuova edizione della sua classifica il magazine Time Out, storica rivista inglese di viaggi operativa dagli anni della contestazione, che nel corso degli anni ha ampliato le sue pubblicazioni editoriali, le famosissime Guide Time Out, a 108 città in tutto il mondo, poi nel 2012 divenuta gratuita, con un numero di 307mila lettori settimanali.
Birrerie artigianali, enoteche eleganti e arte di strada vanno bene – scrive Time Out -, ma i quartieri migliori, più eccitanti e decisamente divertenti del mondo sono molto più che hub per gli hipster di turno. Sono luoghi che riflettono il meglio delle loro città, la cultura, lo spirito comunitario, la vita notturna, il cibo e le bevande, il tutto condensato in un quartiere vivace e percorribile a piedi.
Appeal che per Time Out l’Italia non riveste più: il famoso quartiere Isola di Milano è uscito quest’anno dalla classifica. il quartiere più cool del mondo quest’anno è quello di Marsiglia. Un tempo – nota il magazine – era tutto incentrato sul fascino pittoresco di Vauban, ma oggi il pubblico cool di Marsiglia preferisce lo spirito ribelle di Notre-Dame-du-Mont. Prende il nome da una chiesa, ma questa zona è composta da vicoli ciechi colorati, vicoli ricoperti di graffiti, strade fiancheggiate da platani e scale tortuose che scendono da Cours Julien.
Intorno alla metropolitana, i nuovi arrivati da Parigi e non solo possono essere trovati a prendere il sole sulle terrazze lungo Rue de Lodi, mescolandosi a una folla eterogenea di punk accompagnati dai loro cani, donne in abiti colorati e vecchi marinai che sorseggiano birra dalla alta gradazione.
Un tempo conosciuto come il quartiere degli artisti, oggi ha l’atmosfera gioviale e rilassata di un mercato locale. Per essere una piccola area, ospita una notevole concentrazione di gallerie, ristoranti vivaci, negozi chic e orientati alla comunità e nuovi luoghi nascosti dietro i camion della pizza.
La giornata perfetta prevede che, dpo aver fatto il pieno di brioche al Pain Pan, un’iconica panetteria di quartiere con la sua facciata color limone, una passeggiata nel mercato adiacente alla metropolitana è l’anteprima di una visita alla Galerie Charivari in Rue Fontange, sede di una collezione di dipinti, sculture e ceramiche della curatrice Muriel Feugère.
A metà del vicolo, anche in piedi o appoggiati ai muri d’obbligo la degustazione del caffè da Razzia, oppure un singolare kebab di polpo da Caterine prima di sfogliare la selezione della libreria Histoire de l’Œil o di assistere alla proiezione di un film al bistrot trasformato in cinema La Baleine, seguito da un drink sulla terrazza dell’imperdibile Café la Muse. Quando il caldo inizia a diminuire, la cena da Livingston, prima di concludere la serata al Mama Shelter.
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