La cautela di Nordio, ministro no social. E lo spritz di 3 mesi fa
La vicenda in cui è rimasto coinvolto il ministro della Cultura Genny Sangiuliano ispira cautela ad un altro ministro, che si rivela essere lontano dalla morsa stringente dei social: Carlo Nordio. “Io non ho nemmeno Facebook o Twitter perché sono fonti tante volte anche di equivoci e di fake news. Certamente farei un invito alla cautela quando si occupano posti di grande responsabilità. Ma questo non significa che sia una critica, vedremo come andrà”. Cosi il titolare della delega della Giustizia nel governo Meloni, Carlo Nordio intervenendo a Sky Tg24, in merito al caso Sangiuliano-Boccia.
Equivoci, fake news e insidie dei social che preoccupano Nordio forse più delle tante questioni che tratta in via Arenula, dalla separazione delle carriere ad un eventuale complotto della magistratura, refrain ricorrente nelle domande che i cronisti gli pongono.
Alla cautela Nordio ispira anche le sue considerazioni sull’esplosiva situazione delle carceri: l’istituto milanese Beccaria ormai scena preferita dei detenuti che ospita per rivolte, incendi, scontri e tentate evasioni, a Cuneo detenuti in rivolta a gettare olio bollente contro gli incendi, il 68esimo suicidio dall’inizio dell’anno in galera a Benevento, un agente sequestrato da un detenuto a Biella, il rifiuto a rientrare in cella da parte dei detenuti italiani e albanesi a Torino. In una sola parola, sovraffollamento. Ogni giorno da mesi denunciato dai sindacati della polizia penitenziaria.
Per Nordio ci vuole cautela, non ci saranno “soluzioni immediate”. Forse le caserme dismesse per gli arresti domiciliari, provvederà a valutare la cosa un commissario.
Parola d’ordine, cautela. Quella che non ebbe il 4 giugno scorso durante un comizio di Fratelli d’Italia, chiedendo uno spritz ad una giornalista che voleva porgli una domanda, scambiata forse per un’hostess della manifestazione.
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