Ambiente

La carta da parati elettrica per riscaldare le case: ecco come si fa

di Dave Hill Cirio -


La carta da parati elettrica per riscaldare vecchie abitazioni: un progetto in fase di sperimentazione in 12 case popolari di Glasgow per valutarne l’efficacia come fonte di calore pulita, guidato dall’Università di Glasgow, dall’Università di Strathclyde, dalla West of Scotland Housing Association e dal Consiglio comunale di Glasgow, con un recente finanziamento di Scotland Beyond Net Zero.

Perché in Scozia? Quelle scozzesi sono tra le più antiche del mondo e le peggio isolate d’Europa – dicono i ricercatori -, il che contribuisce alla loro elevata impronta di carbonio. Il riscaldamento degli edifici è uno dei principali responsabili delle emissioni di carbonio in Scozia e in tutto il Regno Unito, rappresentando oltre il 36% delle emissioni totali. La casa scozzese media perde calore tre volte più velocemente rispetto alle case di molti Paesi europei e il riscaldamento centralizzato a gas, che si basa su combustibili fossili, è il sistema di riscaldamento più comune.

Ahmad Taha dell’Università di Glasgow e Alejandro Moreno-Rangel dell’Università di Strathclyde stanno lavorando con la West of Scotland Housing Association e il Consiglio comunale di Glasgow per esplorarne la fattibilità, adottando l’Internet delle cose e l’analisi dei dati abilitata all’intelligenza artificiale per raccogliere informazioni su efficienza, comfort e feedback degli inquilini: per ora, provano questa carta da parati gli inquilini delle proprietà gestite dalla West of Scotland Housing Association.

Per Andrew Kubski, direttore dello sviluppo e della gestione patrimoniale della West of Scotland Housing Association, “finora un eccellente feedback dai nostri inquilini”. E il consigliere Ruairi Kelly, coordinatore per i servizi e le risorse di quartiere presso il consiglio comunale di Glasgow, commenta: “Glasgow ha circa 70mila alloggi popolari, trovare nuove soluzioni per riscaldarli in modo più efficiente è fondamentale per raggiungere un futuro a zero emissioni”.

Finanziato da Scotland Beyond Net Zero che riunisce esperti di clima e sostenibilità delle università scozzesi, questo esperimento è una delle otto nuove collaborazioni di ricerca volte ad accelerare la transizione della Scozia verso lo zero emissioni.


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