La carica degli ingegneri: crescono i laureati
Ingegneri, non si ferma la crescita del numero di nuovi laureati. Nel 2023 l’incremento è stato del 4,3%, nell’ultimo decennio del 49%. Gli studi e la laurea in ingegneria attraggono le giovani generazioni tanto da costituire, insieme a quelli in economia, la quota maggiore di laureati (15,5%) . Contano le condizioni
favorevoli di mercato, una domanda di figure tecniche decisamente maggiore rispetto all’offerta, la capacità dei corsi di laurea di fornire conoscenze subito spendibili. Ancor più gioca favorevolmente
il fatto che gli studi spaziano in ambiti specialistici ampi e differenziati, dai più consolidati settori delle costruzioni ed ambientale alle telecomunicazioni, alle applicazioni industriali ed alle tecnologie
dell’informazione.
Il Centro Studi CNI rileva 26.700 laureati, 10 anni fa erano 16.380. Entro 2 anni la maggior quota di
laureati sarà di ingegneri gestionali e biomedici. Aumentano le donne: nel 2013 contavano per il 26,3%, oggi per il 30%.
“Questi ultimi dati sui laureati – afferma Marco Ghionna, presidente del Centro Studi CNI – ci mettono inequivocabilmente di fronte ad una fase di quasi radicale trasformazione del settore dell’ingegneria con il sopravanzare di tecnici esperti in ambiti fino a non molto tempo fa prerogativa di poche centinaia di esperti. L’ingegneria gestionale, l’ingegneria dell’informazione, con le sue molteplici declinazioni, l’ingegneria biomedica e quella meccanica sono oggi la scelta di studio di moltissimi ragazzi e segnano una sorta di cesura tra l’oggi e il domani. Il futuro, molto prossimo a noi, vedrà uno sviluppo serrato di filoni dell’ingegneria che potremmo definire relativamente nuovi. Chiedersi quali siano le esigenze e le aspettative di questi professionisti significa contrastare l’ormai ben noto fenomeno per cui un consistente numero di laureati si abilita all’esercizio della libera professione, mentre un numero assai ridotto di essi si iscrive all’Albo professionale”.
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