Esteri

La calma di Lukashenko, l’euforia di Prigozhin, la freddezza di Putin

di Ernesto Ferrante -


“Fammi provare a contattarlo”. Alexander Lukashenko ha rivelato altri dettagli della conversazione avuta con Vladimir Putin, prima di dare inizio al suo negoziato con Yevgeny Prigozhin.
Il leader di Minsk ha detto che il presidente russo era pronto ad adottare misure molto dure, con l’eliminazione degli insorti, ma che lui gli ha suggerito prudenza. “E’ inutile. Non risponde al telefono, non vuole parlare con nessuno”, ha replicato in un primo momento il capo del Cremlino, prima del “via libera”.
Secondo Lukashenko il generale russo Yunus-Bek Yevkurov ha svolto un importante ruolo nell’organizzare le trattative, alle quali ha partecipato inizialmente anche il direttore dei servizi dell’Fsb, Alexander Bortnikov.
La prima telefonata con Prigozhin è avvenuta alle 11. “Yevgeny era completamente euforico” e per i primi 30 minuti “abbiamo parlato solo con parolacce… il numero di parolacce era dieci volte superiore a quelle normali”, ha rievocato il presidente bielorusso.
“Ti schiacceranno a metà strada come una pulce”. Queste le sue parole all’insorto. “Ho detto: Yevegny, nessuno ti darà né Shoigu né Gerasimov. In particolare in questa situazione. Conosci Putin bene quanto me”, ha aggiunto il “mediatore” riferendosi alla richieste del capo della Wagner di destituire il ministro della Difesa ed il capo di Stato maggiore russi.
Parlando sempre del colloquio, Alexander Lukashenko ha avvertito Prigozhin: “In secondo luogo, non ti incontrerà. Non ti parlerà nemmeno al telefono a causa di questa situazione”. A quel punto, il fondatore della compagnia, dopo essere rimasto per un po’ in silenzio, ha tuonato: “Ma noi vogliamo giustizia! Vogliono soffocarci! Avanzeremo su Mosca!”.
Raggelante la risposta del suo interlocutore: “Sarai schiacciato a metà strada come una pulce”.

Torna alle notizie in home