Attualità

La Bora: un’esperienza tipica triestina

di Gianluca Pascutti -


In questi giorni non è raro passeggiando per le vie di Trieste imbattersi in cestini utilizzati come portaombrelli (rotti), verrebbe da pensare sia un’usanza dei triestini o quantomeno una necessità. Tutti questi ombrelli sono vittime della bora, un vento che spesso si prende la scena dell’intero golfo di Trieste. La Bora è un vento catabatico “che va verso il basso” tipico della città di Trieste e delle coste del Mar Adriatico settentrionale. Questo fenomeno è caratterizzato da folate fredde, forti e improvvise, che possono raggiungere velocità davvero impressionanti. La Bora è una delle peculiarità climatiche che rendono Trieste unica, ed è tanto amata quanto temuta dai suoi abitanti. La Bora si origina quando l’aria fredda delle pianure dell’Europa orientale e settentrionale viene spinta verso il mare da un’area di alta pressione che si stabilisce a nord-est delle Alpi Dinariche. In presenza di una bassa pressione nel Mediterraneo, si crea una forte differenza di pressione tra l’interno dell’Europa e l’Adriatico. Questa differenza genera il vento, che soffia impetuoso attraverso i valichi montuosi, specialmente dalla sella di Postumia e discende verso Trieste e la costa adriatica. La topografia locale ne amplifica l’intensità, i monti che circondano Trieste agiscono come un imbuto, accelerando ulteriormente il vento durante la sua discesa. La Bora può soffiare in due forme principali, Bora chiara e Bora scura. La prima si manifesta con un cielo limpido e sereno, ma con forti raffiche di vento, mentre la seconda è accompagnata da nuvole e precipitazioni, rendendo l’atmosfera ancora più cupa e intensa. La Bora è più frequente e forte nei mesi invernali, tra novembre e marzo, anche se può manifestarsi in qualsiasi periodo dell’anno. In inverno, le masse d’aria fredda provenienti dal nord si scontrano con quelle più calde del Mediterraneo, creando le condizioni ideali per questo vento. Non è raro che, durante i giorni di Bora, le temperature scendano bruscamente, accentuate dal cosiddetto effetto wind-chill, che fa percepire un freddo molto più intenso rispetto a quello reale. La Bora è anche famosa per la sua straordinaria velocità. Le raffiche possono facilmente superare i 100 km/h durante le tempeste più intense, ma in alcuni casi eccezionali si sono registrate velocità superiori. Il record assoluto a Trieste è stato rilevato il 10 marzo 2010, quando la Bora ha raggiunto i 172 km/h. Questa velocità la rende uno dei venti più potenti in Europa. Oltre ad essere un elemento distintivo del clima di Trieste, la Bora ha influenzato la cultura e l’architettura della città. Le vie sono progettate per ridurre l’impatto del vento, non è raro trovare antichi passamani che aiutano le persone a reggersi quando le raffiche sono estremamente forti. Gli abitanti sono ormai abituati a convivere con questo fenomeno naturale spettacolare, la bora fa parte di Trieste, una città dalle caratteristiche uniche, sferzata dal suo vento, a volte coccolata a volte maltrattata.


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