Editoriale

La Boccia e la favola di “Al lupo! Al lupo!”

di Adolfo Spezzaferro -


Per fare chiarezza su quella che sembra a tutti gli effetti la coda di un epilogo tragicomico della “meteora” Boccia, dobbiamo dire che non crediamo (più) a nulla di quello che questa signora dice. Ci assumiamo la responsabilità di non crederci perché troppe cose non tornano, troppe affermazioni non reggono, è stata smentita troppe volte. Sia chiaro, qui non si tratta di far passare per buono Sangiuliano e cattiva la Boccia, il giudizio morale lo lasciamo a chi di dovere. Qui analizziamo le informazioni e diamo la nostra lettura. Come è noto, martedì sera la Boccia non si è più fatta intervistare a È sempre Cartabianca di Bianca Berlinguer su Rete4. Pare che a seguito di una lunga trattativa con la redazione e la produzione, la donna abbia deciso di rinunciare all’intervista da lei stessa annunciata nel suo (effimero e caduco) regno dei social.

Questa la sua motivazione per l’aver dato forfait: “Ho subito percepito chiaramente che non c’era l’intenzione di ascoltare la verità, ma piuttosto di trasformare il tutto in un dibattito politico e in gossip”. Afferma pure che “nelle due ore in cui sono stata trattenuta nel camerino dalla insistente e reiterata volontà di farmi partecipare alla trasmissione” non si è mai discusso del “secondo blocco” della sua partecipazione, insieme con gli altri giornalisti in studio, e quindi, “del tipo di domande che avrebbero fatto”. E qui entra in gioco la Berlinguer, che in una lunga nota spiega che in realtà la Boccia chiedeva che “le venissero comunicate per iscritto le mie domande”. Richiesta che, precisa la conduttrice, “non abbiamo mai accolto per nessun ospite”. Poi la giornalista rivela che la Boccia ha mostrato a lei e agli autori una presunta trascrizione, “da lei realizzata, di un presunto colloquio tra Gennaro Sangiuliano e sua moglie in cui l’ex ministro avrebbe affermato di non aver avuto una relazione intima con Boccia”. Questo, prosegue la giornalista, “insieme alle ipotesi sul fatto che la sua mancata nomina a consulente del ministero fosse dovuta o alla preoccupazione per un eventuale conflitto d’interessi o alla pressione della moglie di Sangiuliano o alle carenze del suo curriculum o infine all’intervento di Arianna Meloni”. Di fronte a cotante accuse, la giornalista ha “cominciato a chiederle quali prove potesse portare a sostegno di affermazioni così impegnative”.

E a quel punto la presunta ex amante di Sangiuliano precisa: “Lei mi ha chiesto di Arianna Meloni e della nomina. Io le ho risposto che sapevo dell’esistenza di un colloquio tra Sangiuliano ed Arianna Meloni ma non che fosse stata lei a bloccare la nomina”. Quindi la Berlinguer conclude la nota replicando all’accusa di Boccia di essere stata chiusa in camerino contro la sua volontà: “C’è solo da sorriderne. In trentacinque anni di professione non mi ero mai trovata in una situazione simile e da questo momento non intendo più replicare alle affermazioni di Maria Rosaria Boccia”. Pure per noi la Boccia non ha più un briciolo di credibilità. E ci auguriamo che i nostri colleghi, della carta stampata e della tv, smettano di darle credito o semplicemente spazio pur di fare audience.


Torna alle notizie in home