La Boccia di Sangiuliano si abbatte sull’intera maggioranza… e anche un po’ su tutti noi
Da giorni spulciamo il profilo Instagram dell’ormai celebre mancata consigliera del ministro della Cultura, la Boccia di Sangiuliano, con una curiosità spasmodica. Gli accessi al social network della quarantunenne di Pompei avranno raggiunto numeri record, presi di mira di giorno e di notte. Anche di notte sì, purtroppo per noi che assetati di nuove rivelazioni monitoriamo il profilo della ragazza mentre le rotative stanno oramai ultimando il lavoro di stampa dei quotidiani. E questo la dice lunga sia su quanto sia grande il nostro desiderio di soddisfare l’enorme curiosità che ruota attorno ai palazzi romani del potere, ma anche di come la Boccia di Sangiuliano sia più scafata e abbia più pelo sullo stomaco di quanto non si fosse immaginato in un primo momento. I post notturni e a redazioni chiuse hanno senza dubbio una strategia ben precisa, così come quelli pubblicati nelle ore in cui i giornali sono ormai nelle edicole: rubare la scena, esaltandone le contraddizioni, a Gennaro Sangiuliano e, soprattutto, alla sua difesa. Cogliere il ministro in fallo ed evidenziare la circostanza. Far valere le proprie presunte ragioni per un mancato incarico, ragioni – legittime o meno – che stanno assumendo sempre più le sembianze di una pretesa, sugellate da malcelate forme ricattatorie. Ma le conseguenze di questo brutto, ma diciamocelo chiaramente, anche intrigante e a tratti esilarante affare, non si stanno abbattendo solo sul ministro della Cultura, ma sull’intera maggioranza e non solamente per nota irritazione di Giorgia Meloni. Se la Boccia di Sangiuliano sfoggia riprese da Montecitorio, fotografie dal Transatlantico e si immortala in uno specchio della Galleria dei Presidenti, oltre che negli uffici di qualche deputato, nonostante il rigido divieto imposto dal regolamento della Camera di effettuare scatti e video negli ambienti parlamentari, è perché qualcuno le ha dato modo di accedere a quelle stanze. Magari prima o dopo lo svolgimento di convegni e presentazioni di iniziative, anche parlamentari, organizzate dalla donna presso la sala stampa di Montecitorio. Eventi ai quali hanno preso parte esponenti dei partiti di maggioranza che si presume siano anche i promotori ufficiali degli stessi, sulle locandine dei quali figurano addirittura i loghi di più di una delle istituzioni della Repubblica. Una chiara dimostrazione di superficialità da parte chi ha consentito che ciò accadesse che fa sentire Maria Rosaria Boccia addirittura autorizzata a effettuare e diffondere video e audio rubati sostenendo, ovviamente a mezzo Instagram, che “non c’è nulla di illegale” e che “tutti lo fanno” ma i giornalisti offrono un “taglio distorto” delle sue lodevoli gesta. E tutti noi non attendiamo altro che i suoi post, soprattutto quelli notturni.
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