Attualità

La battuta del papa sui giovani prossimi al sì: “Due suicidi”

di Angelo Vitale -


Di nuovo una battuta, se non proprio una macabra trovata: papa Francesco rinnova la sua versione pop che ha abituato tutto il mondo alle vere espressioni del suo carattere, che ne ha fatto uno dei più noti al mondo interpreti delle espressioni dello spagnolo parlato nel suo Paese natio o di formule verbali che non ti aspetteresti in bocca ad un pontefice.

Stavolta il Papa, tornato da pochi giorni dal suo viaggio più lungo tra Asia e Oceania, ha introdotto l’abituale udienza generale in piazza San Pietro, interamente dedicata al viaggio, con una battuta scherzosa: “Vorrei cominciare con una bella sorpresa: vorrei presentarvi due suicidi. Questi due si sposeranno sabato prossimo”, ha detto Bergoglio presentando ai fedeli due giovani lettori che lo aiutano nelle udienze generali con le traduzioni delle catechesi. Poi ha spiegato: “E’ bello vedere quando l’amore ci porta avanti per formare una nuova famiglia”.

Un modo insolito, originale, davvero inaspettato per fotografare le possibili preoccupazioni dei giovani riguardo alla scelta del matrimonio. Una battuta che sicuramente servirà, nel mondo della Chiesa, ad approfondire tra i giovani questo argomento, forse in una maniera più scanzonata rispetto ai timori e alla seriosità che finora lo hanno accompagnato.

“Le parole usate dai Papi sono importanti – ha scritto Alessandro Barbero nel suo libro “Le parole del papa” edito da Laterza – tanto più in quanto il loro modo di parlare non è sempre lo stesso. Ovviamente varia a seconda del contesto. Ma soprattutto varia, in modo molto istruttivo, da un’epoca all’altra. Nei secoli le parole dei pontefici sono cambiate così profondamente che se un Papa utilizzasse oggi le stesse espressioni che erano normali non dico nel Medioevo, ma anche soltanto nell’Ottocento provocherebbe molto più sconcerto. Il linguaggio con cui il pastore della Chiesa di Roma si rivolge all’umanità nei momenti difficili è sempre stato espressione non solo della sua personalità individuale, ma del posto che la parola della Chiesa occupava nel mondo in quella data epoca”.


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