Esteri

Kursk, l’incursione ucraina ha fatto saltare i colloqui per la tregua

di Ernesto Ferrante -


L’incursione dell’Ucraina in territorio russo “fa deragliare gli sforzi per un cessate il fuoco parziale con la Russia”. A scriverlo è il Washington Post, secondo il quale l’operazione di Kiev ha fatto fallire i piani che prevedevano di tenere colloqui indiretti in Qatar sulla sospensione degli attacchi alle infrastrutture energetiche.
“L’Ucraina e la Russia, spiega il quotidiano statunitense citando diplomatici e funzionari a conoscenza delle discussioni, avrebbero inviato delegazioni a Doha questo mese per negoziare un accordo storico destinato a porre fine agli attacchi contro le strutture energetiche e le infrastrutture elettriche di entrambe le parti. L’intesa sarebbe stata l’equivalente di un cessate il fuoco parziale e avrebbe concesso una tregua a entrambi i paesi”.
“Ma i colloqui indiretti, con i qatarioti in funzione di mediatori che si sarebbero incontrati separatamente con le delegazioni ucraina e russa, sono stati fatti deragliare dall’incursione a sorpresa dell’Ucraina nella regione russa di Kursk la scorsa settimana”, hanno rivelato gli informatori.
Un diplomatico ha riferito che la Russia “non ha interrotto i colloqui, ha detto di darci tempo”. L’Ucraina avrebbe comunque voluto inviare la sua delegazione nella capitale del Qatar, ma le autorità del Paese del Golfo hanno rifiutato, non ritenendo vantaggioso un incontro unilaterale.
L’esercito ucraino ha “rafforzato” e “esteso” le sue posizioni nella regione russa di Kursk. Lo ha reso noto sabato su Telegram il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
Mosca ha accusato gli ucraini di aver utilizzato missili forniti dagli Stati Uniti per colpire i ponti sul fiume Sejm, nella regione russa aggredita. “Per la prima volta la regione di Kursk è stata colpita da lanciarazzi di fabbricazione occidentale, probabilmente Himars americani. L’attacco al ponte sul fiume Sejm, nel distretto di Glushkovo, lo ha completamente distrutto e volontari che assistevano la popolazione civile evacuata sono stati uccisi”, ha scritto Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri russo su Telegram.
La Rai “ha ritenuto, esclusivamente per garantire sicurezza e tutela personale, di far rientrare, temporaneamente in Italia, la giornalista Stefania Battistini e l’operatore Simone Traini”, dopo le minacce di ritorsioni e di azioni penali avanzate dalla Federazione russa a carico degli autori del discusso reportage nel Kursk.


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