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Kiev spinge l’attacco in Russia, Putin risponde con le bombe termobariche

di Angelo Vitale -


Il conflitto russo-ucraino vive ormai una fase di aperta accelerazione: Volodymyr Zelensky ammette che le azioni delle forze di Kiev nella regione settentrionale di Kursk “spingono la guerra” in Russia. In un post su X, il presidente ucraino ha scritto: “Oggi ho ricevuto diversi rapporti dal comandante in capo Oleksandr Syrskyi sulle linee del fronte, sulle nostre azioni e la spinta alla guerra sul territorio dell’aggressore. Ringrazio ogni unità delle nostre Forze di difesa che sta rendendo possibile tutto questo. L’Ucraina sta dimostrando di sapere davvero come ristabilire la giustizia e di esercitare la pressione necessaria sull’aggressore”.

Il segnale di una guerra ancora più cruenta, l’uso da parte della Russia di bombe termobariche, dagli esperti considerate il gradino immediatamente inferiore alle armi nucleari. Mosca ha attaccato le forze di Zelensky nella periferia meridionale di Sudzha nella regione di Kusrk, con missili dotati di queste testate, come confermato dal ministero della Difesa russo. Secondo numerose fonti, è dall’inizio della guerra lanciata contro Kiev dal 24 febbraio 2022 che l’esercito della Federazione utilizza questo tipo particolare di armi convenzionali. Le bombe termobariche sono composte quasi totalmente da combustibile esplosivo che risucchia l’ossigeno, molto più potenti degli esplosivi dello stesso peso. Rilasciano prima una nuvola di fiamme che riesce ad infiltrarsi dall’aperto in ogni locale chiuso, E che poi viene innescata in un’esplosione capace di distruggere gli organi interni delle persone coinvolte.

Il comitato nazionale anti-terrorismo della Russia aveva dichiarato ieri lo stato di allerta per le regioni, sulla frontiera con l’Ucraina, di Belgorod, Briansk e Kursk. La mossa, in risposta all’avvio nei giorni scorsi dell’offensiva ucraina in territorio russo, permetterà alle forze di sicurezza di restringere la libertà di movimento e il diritto alla privacy dei residenti.

Nell’annunciare la misura il comitato fa riferimento “all’intento senza precedenti” dell’Ucraina di destabilizzare la situazione in diverse regioni, in particolare quella di Kursk dove le forze ucraine hanno causato “vittime tra la popolazione civile e distruzione di edifici civili”. Quindi, conclude la nota, “al fine di garantire a sicurezza dei cittadini e reprimere la minaccia di atti terroristici da parte di formazioni nemiche di sabotaggio” è stato dichiarato lo stato di allerta.

La misura permette di interrompere le reti di comunicazione, arrestare cittadini senza averli identificati, sequestrare veicoli, intercettare comunicazioni telefoniche e online e trasferire i residenti di queste regioni in “zone sicure”. La regione di Kursk è in stato di emergenza dalla notte del 7 agosto quando sono iniziate le incursioni di centinaia di militari e mezzi corazzati ucraine. Anche diverse aree dalla provincia di Belgorod hanno subito interruzioni dell’energia elettrica a seguito degli attacchi delle forze ucraine.


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