Kennedy con Trump, e non è fantapolitica
Kennedy con Trump, non è un film di fantapolitica. Robert Kennedy jr. si è ritirato dalla corsa per la Casa Bianca, esprimendo il suo endorsement per Donald Trump, che ha detto di volerlo nella sua futura amministrazione. “Non sto mettendo fine alla mia campagna, la sospenderò semplicemente. Il mio nome rimarrà sulla scheda elettorale nella maggior parte degli Stati, mentre sarà rimosso in 10 dei cosiddetti battleground States”, ha detto l’erede della storica dinastia democratica. Il segno dei tempi che cambiano, specie nell’area dem degli States. Di sicuro, nella famiglia dem più nota degli Stati Uniti. “È un ragazzo fantastico, rispettato da tutti”, ha commentato il tycoon repubblicano affermando pure che “Il suo cuore è nel posto giusto”. Una svolta piena per il candidato indipendente che, per le sue note e controverse posizioni no vax, oltre a quelle critiche nei confronti del sostegno all’Ucraina, era ormai fortemente osteggiato dagli altri componenti del più famoso clan democratico d’America.
Nuovo vigore per Trump, che si oppone anche all’interpretazione dei sondaggi che vogliono Kamala Harris in risalita: “Lei non sta avendo successo, io sto avendo successo. Sto andando alla grande con il voto ispanico, con gli uomini afroamericani e con le donne”. Un successo della Harris che per lui sarebbe “solo negli occhi dei giornalisti”. I quali sottolineano che dalla rinuncia di Joe Biden, il 21 luglio scorso, Harris ha azzerato il vantaggio che Trump aveva a livello nazionale e negli Stati chiave, riportandosi avanti nella maggioranza di quelli ove saranno decise le sorti del voto di novembre.
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