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Hot parade

di Redazione -


Sale: Kamala Harris. Una volta si diceva: comunque vada, sarà un successo. Ecco, per Kamala Harris che sale sarà proprio così. Non importa quante sberle prenderà nelle urne la vice Biden che sconfessa Biden. Mentre Barack Obama rappa sul palco insieme a Eminem per far scordare a Detroit mezzo secolo di declino costante e continuato. La sostiene, ma zitto zitto nel gran mercato degli endorsement, l’amministratore delegato di Jp Morgan, mister Jamie Dimon. Uno che conta i soldi a miliardi così come noialtri scalzacani facciamo la questua dei centesimi per pagarci il tramezzino al bar. Non importa quante sberle prenderà dagli elettori Usa, la brava Kamala. No. Lei festeggia coi banchieri e, incurante dei problemi terreni, danza sotto una pioggia di donazioni di dollari. Evviva!

Stabile: Roman Polanski. Tutto è perdonato. O quasi. Il caso è chiuso. Roman Polanski, alla veneranda età di 91 anni, ha visto archiviata, previo dovizioso pagamento anzi “accordo soddisfacente per entrambe le parti” intervenuto un’estate fa, una delle cause civili discendenti da accuse di stupro ai danni di una minorenne. La vicenda è talmente nota che a ripeterla non si fa altro che perdere tempo e annoiare il lettore.

Scende: Sigfrido Ranucci. Sigfrido pellegrino (su La7) appare alle genti e dona speranze e certezze, come le madonne di democristiana memoria tanti, ma tanti, anni fa. “Un nuovo caso Boccia ma al maschile”. L’opposizione festeggia. L’opposizione celebra la messa delle speranze. Il messaggio che San Sigfrido Ranucci ha consegnato alla veggente Lilli Gruber ha innescato un’ondata di fede e speranza nel campo(santo) largo. Ma la beata speranza, il miracolo della caduta del governo della perfida Giorgia, è ancora lontana.

*di Simone Donati


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