LA VALIGIA SUL LETTO – Notti capitali al JK Place una casa lontano da casa
Se dovessi andare a vivere in albergo, uno di quei sogni nel cassetto da gratta e vinci milionario, avrei già la mia stanza al JK Place di Roma, indirizzo perfetto per essere nel cuore dalla Capitale senza i rumori della Capitale. Per sentirsi in mezzo alla storia ma con servizi, design e comodità che ti catapultano nella vita di oggi, quella più viziata. Dove varchi la soglia e ti senti a casa in un nanosecondo. Una casa dove tutto funziona a meraviglia e dove tutti sembrano volerti un gran bene.
Il JK Place Roma è il luogo ideale dove proiettare questo sogno, ma in mancanza di questo, anche per poggiare la valigia sul letto e trascorrere qualche giorno serviti e riveriti in una scatola disegnata bene e gestita ancora meglio che, muro-muro con Palazzo Borghese, nella discrezione della silenziosa ed elegante via Monte d’oro, ti fa sentire nel centro del centro, non solo di Roma ma del mondo intero.
Il design delle stanze ma anche delle aree comuni urla italianità a gran voce. Michele Bonan è l’autore di ogni singolo angolo.
L’architetto toscano ha curato con attenzione ai minimi dettagli, intingendo il luogo nella storia con sculture e quadri d’epoca, valorizzando le forme e le geometrie di un palazzo che ha avuto il suo ruolo nel tempo, e portando con divani, tessuti, tende, e pezzi di modernariato misti a creazioni su misura, la sinfonia visiva nel presente.
Il risultato è leggero, contemporaneo, comodo ed accogliente.
E se Bonan ha dato corpo a questo luogo di accoglienza, è l’imprinting di Maria Strati, direttrice della struttura ad aver impresso un’anima indimenticabile a questo albergo romano, meta di un turismo colto e abituato agli standard più alti, insieme a chi arriva a Roma per affari.
Al JK Place però non si va solo per dormire. Ormai Roma, partendo proprio da qui,ha aperto le porte dell’hotellerie anche a chi, pur non soggiornando in albergo, ne apprezza gli ambienti e si dà appuntamento per affari, divertimento, o anche solo per sorseggiare immerso nel bello più assoluto uno dei cocktail del bar tra divani e salottini, o per provare la cucina romana contemporanea del giovane resident chef Francesco Poli, che con la formula dell’all day dining trova una scusa golosa per coccolare i palati a tutte le ore del giorno.
Il buongiorno si vede dalla colazione. Rigorosamente à la carte, mette imbarazzo nella scelta con pasticceria fresca e creazioni gastronomiche dolci e salate, succhi di frutta e tutte le variazioni sul tema del caffè.
Pranzo e cena in un ambiente dove si gode la forma ma non la formalità, sono gustosi, pieni di suggestioni mai urlate, dove i sapori di casa sposano la voglia di viaggiare: perfetta, direi , la sintesi tra lenzuola e tovaglie. Uno spirito internazionale e italiano al contempo, con molta personalità e altrettanta anima: dalle polpette della nonna al J.K. Burger, passando, dalle patatine fritte al tartufo. Goduria. Consentitemi di dire, goduria.
Merita una nota il servizio: sono tutti sorridenti, tutti disponibili, tutti discreti. E soprattutto sanno leggere nel pensiero senza essere invadenti. Cosa significa? Come nelle case dove si vive bene il personale è tanto e bene istruito, ma quando non serve non hai l’impressione che ci sia qualcuno intorno a sorvegliare i tuoi pasti i i tuoi drink, salvo palesarsi ad ogni desiderio pronti ad esaudirlo, tante volte senza nemmeno avere il tempo materiale di mettere i pensieri in ordine.
Anche a quello c’è chi ci pensa.
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