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Hot parade

di Redazione -


Sale: Jd Vance. A chi fascio? A lui, fascio? L’incubo degli intellò de noantri ha un nome, anzi una sigla Jd, un cognome Vance, e una maglia rossa, falce e martello, dell’Urss addosso. Le immagini hanno fatto impazzire l’internet. Le hanno fatto uscire, secondo quello che dicono gli amici fact crackers, no scusate, fact checkers, gli internauti ucraini ancora un po’ incazzati per quello che è successo alla Casa Bianca. Pare dunque che siano foto vere. Ma che Jd si sia vestito così per Halloween. Sì, s’è vestito da compagnuccio della parrocchietta. Anzi, no. S’è vestito da Mario Brega: “So’ communista così”.

Stabile: Elodie. Lei, bellissima e sensuale, all’Eurovision non ci andrebbe mai. Avrebbe fatto meglio a dire che in mezzo agli zarri di tedescolandia, ai puzzalnaso transalpini, alla sagra dell’Unione europea baciata da Bruxelles, una come lei, non si mischia. Epperò certe cose non si possono fare dal momento che dirla così Perché, dice al solito intervistatore adorante, non ama le competizioni e è per l’art pour l’art, l’Emma Bovary de Testaccio. Non va all’Eurovision, e non lo dice né alcun villanzone glielo ricorda, perché prima bisogna pur vincere Sanremo, o almeno piazzarsi secondi, no?

Scende: Thiago Motta. Chissà se sotto casa ha trovato i gemelli ultrà ad attenderlo: “Lei ieri ci ha fatto prendere quattro pappine, sia gentile”. Una sconfitta così, quattro pere a domicilio, la Juventus non la pativa da 58 dicesi cin-quan-totto-anni. Ci voleva lui, mannaggia. Passare da nuovo profeta del futbol a ennesima reincarnazione di Oronzo Canà, da speranza di bel giuoco a far rimpiangere il terrifico Conte Max (Allegri). Alla Juve non se la passano per niente bene.


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