La Commissione promuove l’Italia e boccia l’Olanda. Non dite al generale Vannacci che, un’altra volta, s’è avverato nei fatti “il mondo al contrario”. La Commissione Ue ha approvato la manovra italiana, ha dato l’ok al documento programmatico di bilancio e soprattutto al piano strutturale di bilancio per il rientro dal debito. La strategia messa nero su bianco dal ministro all’Economia Giancarlo Giorgetti ha convinto i rigidi burocrati brussellesi che hanno sancito, con soddisfazione, che i documenti di bilancio dell’Italia rispettano i requisiti del nuovo Patto di stabilità sulla base di un “percorso fiscale credibile” per la discesa del debito pubblico e hanno promosso il Dpb, risultato “in linea con le raccomandazioni” grazie ai tagli netti alla spesa che l’hanno alleggerita di molto.
Ma mentre la Commissione dava una pacca sulle spalle a quei cicaloni degli italiani, ha contestualmente bocciato il bilancio dei frugali, rigidi e austeri olandesi. A differenza dell’Italia, l’Olanda è l’unica a rischiare, seriamente, di vedersi respingere la manovra dalla Commissione se non si riporteranno i limiti della spesa entro quelli raccomandati. Il mondo, anzi l’Europa, al contrario. Sono state rimandate, invece, la Germania, l’Estonia, la Finlandia e l’Irlanda. Tutte a causa delle troppe spese previste. Mentre Lussemburgo, Malta e Portogallo dovranno rimettere mano ai sussidi energetici, riducendoli, se non vorranno finire nell’elenco dei cattivi. Cartellino “arancione” per la Lituania che potrebbe “non essere in linea” sulla spesa. Promosse insieme all’Italia anche Grecia, Cipro, Lettonia, Slovenia, Slovacchia, Croazia e Francia.