Politica

Italia-Emirati, investimenti per 40 miliardi di dollari

di Giuseppe Ariola -


Quaranta miliardi di dollari per un totale di quaranta intese sia a livello governativo che nel settore privato. Un piano di investimenti assolutamente imponente che potrà dare nuova linfa ad alcuni dei settori maggiormente strategici sui quali il governo ha focalizzato l’attenzione. È questa la portata del partenariato strategico Italia-Emirati Arabi Uniti sugellato ieri a Palazzo Chigi dove la premier Giorgia Meloni ha ricevuto lo Sceicco Mohamed bin Zayed Al Nahyan, al quale sono immediatamente seguite le firme di alcuni importanti accordi di cooperazione. Un rapporto intessuto in due anni di ottime relazioni bilaterali, ambiziosamente coltivate da ambo le parti e che hanno avuto ieri il primo punto di caduta concreto, salutato dalla presidente del Consiglio italiana, poi intervenuta al Forum imprenditoriale Italia-Emirati Arabi Uniti, come “la scelta di concentrare la collaborazione su asset strategici guardando al futuro, perché vogliamo fare un lavoro di lungo periodo e vogliamo che la nostra cooperazione abbia un orizzonte lungo e stabile”. Alla base dell’intesa c’è, infatti, uno dei più cospicui piani d’investimento finanziato da risorse estere dei quali l’Italia sia stata destinataria e la vastità degli ambiti di intervento è effettivamente considerevole. Si va dalla cooperazione nel settore della Difesa, utile a consolidare “comune visione ed impegno condiviso per la stabilità e la sicurezza globale”, ha dichiarato il ministro Guido Crosetto che ha parlato anche di “una partnership strategica per l’industria italiana di settore”, a quella in altri settori dalla enorme portata innovativa, come intelligenza artificiale, connettività, spazio, ricerca scientifica e progetti di sviluppo in aree strategiche come nel caso dell’Africa con il già avviato Piano Mattei. E non poteva mancare il fronte energetico, una delle questioni maggiormente attuali, dal caro bollette alla necessità di diversificare le fonti di approvvigionamento, anche nell’ottica di addivenire una maggiore autonomia, ovvero a un ridimensionamento della dipendenza dall’estero. Anche il nucleare e l’energia sostenibile rientrano dunque tra i principali punti del partenariato tra Italia ed Emirati, oltretutto nell’ottica di un percorso ad alta capacità tecnologica e dal valore fortemente innovativo. Un impegno che vedrà coinvolte le maggiori aziende italiane nel campo dell’energia, a partire da Eni la cui presenza negli Emirati Arabi è già ben radicata da anni.


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