Esteri

Israele vede la mano iraniana dietro il drone sulla casa di Netanyahu

di Ernesto Ferrante -


Un alto funzionario del governo israeliano ha riferito alla tv Channel 12 che “l’Iran ha cercato di eliminare il primo ministro Benyamin Netanyahu”. Per Tel Aviv c’è Teheran dietro il drone lanciato dal Libano e che ha preso di mira la residenza privata del premier a Cesarea. Al momento dell’impatto, “Bibi” e la moglie Sara non erano presenti nell’abitazione di famiglia. In due video pubblicati in ebraico e in inglese sui social media, Netanyahu ha detto che “niente lo scoraggerà” e che Israele “vincerà questa guerra”.

Il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi ha respinto l’idea che la soluzione dei due Stati porterebbe la pace nella regione, sottolineando che “la pace sarà risolta nella regione solo risolvendo la questione della Palestina, sulla base della democrazia”.

“L’Iran sosterrà qualsiasi decisione presa dal popolo palestinese, che sarà in grado di disegnare il proprio futuro attraverso un referendum in Palestina. In questo modo, musulmani e cristiani vivranno spalla a spalla con gli ebrei”, ha aggiunto Araghchi.

Il capo della diplomazia iraniana, nel corso della sua visita in Turchia, ha incontrato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan. Entrambe le parti hanno evidenziato la gravità della “minaccia israeliana alla pace regionale” e hanno chiesto un’azione collettiva urgente per fermare la “carneficina” a Gaza e in Libano.

“L’atteggiamento aggressivo di Israele” costringe l’Iran in reazione a “prendere misure legittime”, ha affermato il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan, nella conferenza stampa a Istanbul con l’omologo iraniano Abbas Araghchi. Fidan ha criticato l’operato di Benjamin Netanyahu: “Sta costantemente aprendo nuovi fronti nella regione”.

Residenti e medici hanno hanno denunciato il rafforzamento dell’assedio di Jabalya da parte dei militari israeliani. Il più grande degli otto campi profughi storici di Gaza è stato circondato. Dei carri armati sono stati inviati nelle vicine città di Beit Hanoun e Beit Lahiya. Sono stati impartiti, inoltre, ordini di evacuazione ai residenti. Le autorità sanitarie hanno fatto sapere di aver rifiutato l’ordine dell’esercito israeliano di abbandonare l’ospedale e di lasciare i pazienti senza cure.


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