Israele, media: Hamas pronto a tregua solo dopo insediamento Trump
(Adnkronos) – Dopo il cessate il fuoco in Libano, Hamas si è detto pronto ad una tregua con Israele a Gaza, ma solo dopo l'insediamento di Donald Trump, il 20 gennaio. Lo scrive il Wall Street Journal, citando funzionari americani ed egiziani in contatto con il team del presidente eletto, per verificare se Tel Aviv sia disponibile a compromessi su alcune richieste, come la creazione di una zona di sicurezza tra Israele e Gaza. Intanto oggi una delegazione egiziana arriverà a Tel Aviv per presentare un'ipotesi di accordo per la fine della guerra a Gaza. Lo ha riferito il quotidiano libanese Al-Akhbar, affiliato a Hezbollah. Fonti egiziane hanno detto al giornale che "l'annuncio della visita da parte del Cairo è prova di ottimismo circa il raggiungimento di un accordo". Secondo il giornale, la bozza di accordo include "un cessate il fuoco temporaneo di circa uno o due mesi durante i quali verrebbero messi a punto i dettagli del 'giorno dopo', insieme al rilascio graduale degli ostaggi, con priorità data agli anziani e a coloro che soffrono di malattie croniche". Sul fronte della cronaca, un attacco israeliano con droni ha ucciso quattro persone nei pressi di Khan Younis, ha riferito l'agenzia di stampa palestinese Wafa, secondo cui i velivoli senza pilota dell'Idf hanno colpito stamattina presto un gruppo di civili palestinesi vicino a un campo per sfollati nella città di Abasan, situata a est di Khan Younis. Secondo quanto riportato da Wafa, anche altre persone sono rimaste ferite nell'attacco.
Nove persone sono invece rimaste uccise in un attacco dell'esercito israeliano contro un'abitazione nella zona settentrionale di Nuseirat, nella parte centrale della Striscia. Lo riferisce al Jazeera. Il capo del Parlamento di Beirut, l'inamovibile sciita Nabih Berri, ha programmato per il 9 gennaio alle 11 ora locale una riunione del Parlamento per l'elezione del presidente della Repubblica. Lo riferisce l'agenzia libanese Nna. L'annuncio arriva all'indomani dell'entrata in vigore della tregua tra gli Hezbollah libanesi e Israele. Il Libano è senza un presidente dal novembre di due anni fa. Da quando, alla fine dell'ottobre 2022, è scaduto il mandato del presidente Michel Aoun le divergenze tra i partiti rivali hanno sempre impedito l'elezione di un nuovo capo di Stato. Il portavoce in lingua araba dell'Idf ha rilasciato una dichiarazione urgente stamattina, intimando ai residenti del Libano meridionale di non tornare a sud della linea segnata in una mappa da lui condivisa su X. Avichay Adraee ha affermato che chiunque si sposti a sud della linea si mette in pericolo. "Dichiarazione urgente ai residenti del Libano – ha scritto il portavoce dell'Idf – Fino a nuovo avviso, è vietato spostarsi a sud oltre la linea dei seguenti villaggi e i loro dintorni, nonché all'interno dei villaggi stessi: Shebaa, Al-Habbariyeh, Marjayoun, Arnoun, Yahmar, Al-Qantara, Shaqra, Bara'shit, Yater, Al-Mansouri. L'Idf non intende prendervi di mira, ma in questa fase vi è proibito ritornare alle vostre case da questa linea a sud fino a nuovo avviso. Chiunque si muova a sud di questa linea si espone al pericolo". La Resistenza Islamica in Iraq continuerà le attività militari contro Israele nei prossimi giorni. Lo hanno annunciato al quotidiano libanese Al-Akhbar funzionari dell'organizzazione composta da milizie filo-iraniane affiliate a Hezbollah, aggiungendo che le prossime azioni non hanno nulla a che fare con il cessate il fuoco in Libano. Secondo le fonti, "nell'ultimo incontro della Resistenza, è stato concordato di continuare gli attacchi contro Israele finché non avrà completamente fermato gli attacchi a Gaza e non minaccerà più di attaccare l'Iraq". —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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