Esteri

Israele-Libano, Tajani vuole evitare l’escalation

di Ernesto Ferrante -


La tensione tra Israele ed Hezbollah ha superato il livello di guardia. Un attacco con drone israeliano nei pressi della città di Shaqra, nella parte meridionale del Paese dei Cedri, ha provocato la morte di due persone e il ferimento di altre tre, tra cui un bambino. Una raffica di razzi è stata lanciata dal territorio libanese verso la zona di Gomeh Junction, appena a sud della città israeliana di Kiryat Shmona. Secondo quanto riportato dai media locali, sarebbero scoppiati degli incendi nell’area colpita.
Altra benzina su un fuoco che è divampato violentemente dopo la mattanza sulle Alture del Golan, dove sabato scorso 12 ragazzini sono morti nella località di Majdal Shams, abitata da una grande comunità drusa. Per la strage al campo da calcio, Tel Aviv ha puntato il dito contro i miliziani sciiti libanesi. Il gruppo di Hassan Nasrallah ha negato categoricamente qualsiasi tipo di coinvolgimento. La Cnn ha avuto notizia dal Consiglio regionale che nessuno dei drusi rimasti uccisi sabato scorso fosse in possesso della cittadinanza israeliana.
“Faremo di tutto per ripristinare la sicurezza e far sì che la vita continui come dovrebbe. Hezbollah pagherà per questo”, ha detto il ministro israeliano della Difesa, Yoav Gallant. “Per me non c’è differenza tra un bambino ebreo assassinato nel sud di Israele il 7 ottobre e un bambino druso ucciso sulle Alture del Golan. Sono i nostri bambini”, ha aggiunto Gallant.
Il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, ha confermato in un colloquio telefonico con il presidente israeliano, Isaac Herzog, “l’impegno ferreo per la sicurezza di Israele contro le minacce da parte delle organizzazioni terroristiche sostenute dagli iraniani, Hezbollah compreso”.
Blinken, ha inoltre reso noto il portavoce del Dipartimento di Stato Matthew Miller, ha sottolineato “l’importanza di prevenire l’escalation del conflitto e parlato del lavoro per raggiungere una soluzione diplomatica che consenta ai cittadini su entrambi i lati del confine tra Israele e Libano di tornare nelle proprie case”.
Roma è preoccupata per quanto sta accadendo. “Ho avuto due lunghe telefonate con i ministri degli Esteri libanese e israeliano. Siamo preoccupati del rischio di una escalation nell’area”, ha affermato Antonio Tajani durante la presentazione delle iniziative di FI sull’emergenza carceri.
“Ho ribadito l’impegno italiano a favore della de escalation, la condanna dell’attacco contro la popolazione civile, i bambini drusi. Chiediamo che venga applicata la risoluzione 1701 delle Nazioni unite che permette di evitare una ripresa delle ostilità sospese”, ha spiegato il ministro degli Esteri e vice premier.
“Siamo pronti a far tutto ciò che serve per tutela degli italiani, invitiamo tutti gli italiani che sono in Libano alla massima prudenza, chi può rientrare in Italia lo faccia e sconsigliamo nella maniera più ferma di andare in quel Paese finché la situazione è così complicata”, ha concluso Tajani.
Cipro è pronta ad accogliere i civili che necessitassero di essere evacuati dalle zone di confine tra il nord di Israele e il sud del Libano nel caso di una escalation tra le Idf ed Hezbollah. Lo ha fatto sapere il ministro degli Esteri cipriota Constantinos Kombos nel corso di una conferenza stampa, evidenziando che le autorità cipriote hanno predisposto un meccanismo di risposta di emergenza già dallo scorso ottobre.
Berlino ha chiesto ai cittadini tedeschi di “lasciare con urgenza il Libano”. Il ministero degli Esteri tedesco ha aggiornato gli avvisi per i viaggiatori. “Non possono essere esclusi un’ulteriore escalation della situazione e un allargamento del conflitto”, ha avvertito il ministero, con particolare riferimento “alle aree meridionali del Libano, comprese le zone della periferia sud di Beirut, la valle della Biqaa, incluso il distretto Baalbek-Hermel”.
Il gruppo aereo Lufthansa ha annunciato la sospensione dei collegamenti con la capitale libanese fino al 5 agosto. Anche Air France e Transavia hanno deciso degli stop temporanei.


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