Esteri

Israele-Hamas, ripresi i negoziati, sulla Striscia solo sangue e sabbia

di Ernesto Ferrante -


I negoziati per la tregua a Gaza e il rilascio degli ostaggi proseguiranno oggi al Cairo. La delegazione israeliana sarà guidata dal capo dello Shin Bet, Ronen Bar. Lo ha annunciato l’ufficio di Benjamin Netanyahu. Ieri ha fatto ritorno in Israele la “squadra negoziale” che ha portato avanti le trattative a Doha, con in testa il numero uno del Mossad, David Barnea, dopo un vertice con i mediatori di Usa, Egitto e Qatar.
Nell’incontro avuto con il premier, “si è discusso dei capitoli dell’accordo per il ritorno degli ostaggi” e “ delle modalità di attuazione del piano, garantendo nel contempo tutti gli obiettivi della guerra”.
Hamas e Israele avrebbero concordato nella seconda fase dell’intesa su “un governo provvisorio” nella Striscia, di cui nessuno dei due avrebbe il controllo. Ad affermarlo sul Washington Post è stato il giornalista David Ignatius, citando una fonte Usa, secondo cui la sicurezza “sarebbe garantita da una forza addestrata dagli Stati Uniti e sostenuta da alleati arabi moderati, in base ad un gruppo di circa 2.500 sostenitori dell’Anp a Gaza, già controllati da Israele”. La “bozza” dell’accordo complessivo sarebbe già stata messa a punto e le parti starebbero ragionando su come applicarla.
Gli Usa sono “cautamente ottimisti” sul buon esito dei colloqui. Lo ha detto alla Cnn, ripreso dai media internazionali, il portavoce della sicurezza nazionale John Kirby, aggiungendo che le distanze possono essere colmate. “Ci sono ancora lacune che restano tra le parti ma crediamo che possano essere superate ed è ciò che stanno tentando proprio ora di fare Brett McGurk e il direttore della Cia Bill Burns”, ha spiegato Kirby.
L’esercito israeliano, mentre continua “l’attività operativa contro gli agenti terroristici insediati nel quartier generale dell’Unrwa, nel centro di Gaza”, ha reso noto di aver “ucciso due comandanti” del movimento islamico di resistenza. I militari hanno fornito ulteriori dettagli, specificando che il primo è “Hassan Abu Kuik, capo della sicurezza operativa delle forze di sicurezza interna di Hamas nei campi centrali di Gaza”.
“Hassan, si legge in una nota, era un agente militare, attivo nell’ufficio di emergenza di Hamas, e ha guidato numerosi attacchi terroristici contro Israele”. Il secondo è “Naser Mehanna, comandante di una squadra dell’intelligence militare di Hamas”. Nell’area assediata, “le truppe hanno rinvenuto grandi quantità di armi, tra cui droni esplosivi, granate, ordigni esplosivi, cecchini, colpi di mortaio, razzi e Rpg”.
Le operazioni sono andate avanti anche a Rafah, dove “sono stati eliminati decine di terroristi, smantellati diversi siti di infrastrutture terroristiche equipaggiati con esplosivi, nonché imbocchi di tunnel”.
La situazione è sempre più pesante. “Il livello di combattimenti e distruzioni che abbiamo visto negli ultimi giorni è davvero sconvolgente”, ha denunciato il portavoce delle Nazioni Unite, durante il briefing quotidiano con i media.
Muhannad Hadi, coordinatore umanitario per i Territori occupati palestinesi, ha riferito di aver visto di persona “come l’ordine pubblico e la sicurezza siano state violate in entrata e uscita da Kerem Shalom” e “il contenuto di sacchi di farina del Programma alimentare mondiale e dell’Agenzia per i rifugiati sparpagliato per strada”. La città palestinese di Khan Younis è “in gran parte ridotta a sabbia e macerie”. L’inviato Onu ha interloquito con gruppi di donne palestinesi, che gli hanno raccontato il loro dramma. Tante sono state costrette a tagliarsi i capelli a zero a causa dei pidocchi. Altre hanno parlato della situazione dei bambini, costretti ad andare a dormire senza mangiare e bere.
Ankara torna ad accusare duramente Tel Aviv. “Oggi, il popolo palestinese a Gaza e nei territorio occupati è esposto a una brutalità simile a quella vissuta a Srebrenica 29 anni fa”, ha dichiarato il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, in occasione dell’anniversario del massacro del luglio del 1995, durante la guerra in Bosnia-Erzegovina.


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