Esteri

Israele-Hamas, crolla il consenso per Netanyahu

di Ernesto Ferrante -


Benjamin Netanyahu non gode più del sostegno dell’opinione pubblica. Il 60% degli israeliani ritiene che un accordo con Hamas per la liberazione degli ostaggi sia più importante della permanenza delle truppe nel corridoio di Filadelfia. Solo il 28% pensa che l’asse sul confine tra Egitto e Gaza abbia la priorità. Lo rivela un sondaggio di Channel 12, secondo cui il 12% ha affermato di non avere un’opinione. Alla domanda se credono che il governo stia facendo tutto il possibile per riportare a casa gli ostaggi, il 61% degli intervistati ha risposto “no”, il 34% ha detto “sì’ e il 5% ha detto di non saperlo. L’ex capo dello Shin Bet, Nadav Argaman, ha auspicato l’immediata sostituzione del governo del primo ministro Netanyahu. “L’unica cosa che spinge Netanyahu in questo momento è il desiderio di continuare a essere il primo ministro di Israele, qualunque cosa accada”, ha dichiarato Argaman in un’intervista. “Hamas ha rapito oltre 250 civili e soldati dello Stato di Israele. È nostro dovere riportarli a casa, ieri. Siamo stati presi in ostaggio da un governo fanatico che deve essere sostituito domani”, ha aggiunto l’uomo che ha guidato lo Shin Bet tra il 2016 e il 2021. I componenti della coalizione di estrema destra, a suo avviso, sono “alimentati da una visione messianica del mondo che, sfortunatamente, ha preso il sopravvento sullo Stato di Israele”. La regina Rania di Giordania, ospite al Teha Forum di Cernobbio, ha proposto cinque punti per “arrivare a una pace giusta” tra Israele e Palestina, sottolineando la necessità di partire da una base condivisa “che si fondi su una serie di principi su cui possiamo concordare” e sul rispetto del diritto internazionale.
La famiglia dell’attivista turco-americana Aysenur Ezgi Eygi, uccisa nella Cisgiordania occupata durante una manifestazione contro la colonizzazione a Beita, vicino a Nablus, ha accusato l’esercito israeliano di averla uccisa e ha chiesto “un’indagine indipendente”. “Aysenur stava pacificamente difendendo la giustizia quando è stata uccisa da un proiettile”, hanno denunciato i familiari riferendosi a un video “che mostra che (il proiettile) proveniva da un cecchino dell’esercito israeliano”. L’Onu ha invocato “un’indagine approfondita”. Al Jazeera ha precisato che “la medicina legale palestinese ha dimostrato” che la ragazza “è stata uccisa da un colpo alla testa sparato da un cecchino israeliano”.


Torna alle notizie in home