Cronaca

Israele, fermati e poi rilasciati l’ex eurodeputata Morgantini e il giornalista Bongiorni

di Redazione -


Dopo ore di detenzione e interrogatori, sono stati rilasciati l’ex eurodeputata Luisa Morgantini e il giornalista del Sole24Ore Roberto Bongiorni, arrestati questa mattina a Kiriat Arba, una delle colonie israeliane situate tra Betlemme e Hebron. Ancora nessuna notizia, invece, dei due attivisti palestinesi che li accompagnavano, Sami Hourani e Mike, appartenenti al movimento Youth of Sumud.

Morgantini, storica esponente della sinistra italiana e da sempre impegnata per la pace in Palestina, si trovava nella zona per accompagnare Bongiorni in un reportage sulla situazione nei territori occupati. Kiriat Arba è uno degli insediamenti israeliani più radicalizzati della Cisgiordania, noto per essere stato la roccaforte di Baruch Goldstein, autore del massacro di Hebron del 1994, e oggi uno dei principali bacini elettorali dell’ultranazionalista Itamar Ben Gvir.

I due italiani, insieme agli attivisti locali, sono stati fermati da una pattuglia dell’esercito israeliano (IDF) con l’accusa di aver violato una zona militare, nonostante Kiriat Arba sia ufficialmente accessibile. Dopo una perquisizione, sono stati costretti a salire su un mezzo militare e trasferiti in una base vicino Hebron. I loro dispositivi elettronici e attrezzature sono stati sequestrati.

Prima del fermo, Morgantini e Bongiorni sarebbero riusciti ad avvisare i contatti italiani sul posto. Il consolato italiano a Gerusalemme e l’ambasciata a Tel Aviv si sono immediatamente attivati, informando la Farnesina. Dopo diverse ore di detenzione, i due sono stati rilasciati, mentre non si hanno aggiornamenti sul destino degli attivisti palestinesi.

L’episodio solleva ancora una volta interrogativi sulle restrizioni imposte nei territori occupati e sul trattamento riservato ai giornalisti e agli attivisti che documentano la realtà della Cisgiordania.


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