Esteri

Israele colpisce la decima scuola a Gaza, cresce la rabbia nel mondo arabo

di Ernesto Ferrante -


Polvere e morte nella Striscia di Gaza. Più di cento persone hanno perso la vita, nella giornata di sabato, a seguito di un attacco israeliano sulla scuola di Tabeen a Gaza City. Secondo Israele l’istituto era un rifugio di Hamas.
“Il massacro perpetrato nella Striscia di Gaza per mano dei neonazisti costituisce un crimine orribile e rappresenta una grave escalation nella serie senza precedenti di crimini e massacri nella storia delle guerre”, si legge in un comunicato del gruppo islamista. Smentita la versione delle Forze di difesa israeliane sul centro di comando “mascherato”, bollata come scusa “per colpire civili, scuole, ospedali e tende per rifugiati, tutti falsi pretesti e bugie smascherate per giustificare i suoi crimini”.
L’Idf aveva riferito in precedenza aver colpito “con precisione i terroristi di Hamas che operavano all’interno di un centro di comando e controllo situato nella scuola, adiacente a una moschea che funge da rifugio per i residenti di Gaza City, che fungeva da nascondiglio per i terroristi e i comandanti di Hamas, da cui venivano pianificati e portati avanti vari attacchi contro le truppe dell’Idf e lo Stato di Israele”.
“Prima dell’attacco, è scritto in una nota, sono state adottate numerose misure per mitigare il rischio di danneggiare i civili, tra cui l’uso di munizioni precise, la sorveglianza aerea e le informazioni di intelligence”.
Al movimento di resistenza islamica viene attribuita la colpa di “violare sistematicamente il diritto internazionale, sfruttando brutalmente la popolazione civile e le istituzioni come scudi umani per le proprie attività di terrore”.
Vibranti le reazioni del mondo arabo. L’Egitto ha dichiarato che “l’uccisione deliberata” di palestinesi disarmati da parte di Tel Aviv, dimostra che manca la volontà politica di porre fine alla guerra in corso nell’enclave palestinese.
Il portavoce del ministero degli Esteri iraniano Nasser Kanaani ha descritto il raid come un esempio di genocidio e crimini contro l’umanità. Il portavoce ha aggiunto che Israele ha dimostrato ancora una volta di non rispettare nessuna legge internazionale o principio morale. Per questo l’unico modo per affrontare Israele è che “i paesi musulmani sostengano concretamente e fermamente la nazione palestinese e la comunità internazionale agisca urgentemente”.
Kanani non vede altre strade: il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite deve fermare i “crimini” israeliani, perché la situazione è una minaccia per la pace e la sicurezza internazionale.
Il ministero degli Esteri giordano ha affermato che quella di Israele è “una flagrante violazione del diritto internazionale e di tutti i valori umanitari” e una “continuazione della politica di danneggiare i civili e i siti per sfollati e rifugiati”.
Per il ministero degli Esteri turco si tratta di “crimine contro l’umanità” e di “un sabotaggio alle trattative”. Ankara ha accusato di passività la comunità internazionale, per aver scelto di rimanere in silenzio.
“L’attacco che Israele ha sferrato contro una scuola del quartiere Daraj di Gaza, dove dei profughi avevano trovato riparo, ci mette dinanzi a un ennesimo crimine contro l’umanità. È chiaro l’intento di sabotare le trattative per un cessate il fuoco”, ha concluso il ministero. “Sono inorridito dalle immagini di una scuola a Gaza utilizzata come rifugio e colpita da un attacco israeliano, che avrebbe causato decine di vittime palestinesi. Almeno 10 scuole sono state prese di mira nelle ultime settimane. Non vi è alcuna giustificazione per questi massacri”, ha scritto su X l’Alto rappresentante dell’Ue, Josep Borrell.
Una escalation delle tensioni in Medio Oriente “non è nell’interesse di nessuna parte”. È questa la posizione espressa dal segretario di Stato Usa, Antony Blinken, al ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant durante una telefonata. Blinken ha ribadito la necessità di un cessate il fuoco a Gaza. Il segretario “ha riaffermato l’impegno ferreo degli Stati Uniti per la sicurezza di Israele”.


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