Israele ammassa truppe al confine, Hamas: “Pronti a tutto”
Israele continua ad ammassare truppe al confine con il Libano: “La situazione è instabile”. Lo ha detto Jonathan Conricus, portavoce delle forze di difesa israeliane dell’Idf. “Siamo vigili. Abbiamo aggiunto decine di migliaia di truppe aggiuntive lungo il confine – riservisti e unità regolari – in previsione di un attacco di Hezbollah”, ha spiegato il portavoce alla Cnn. Che ha poi aggiunto: “Li abbiamo esortati con forza a pensarci due volte prima di intraprendere un attacco del genere contro Israele. Finora nelle ultime ore la situazione è stata tranquilla. Speriamo che rimanga così”.
Ma dall’Onu arrivano numeri che restituiscono il senso di una guerra sanguinosa che sta per iniziare. Stando a quanto ha fatto sapere l’ufficio per il coordinamento degli aiuti umanitari delle Nazioni Unite, gli aerei da caccia israeliani avrebbero già raso al suolo 790 abitazioni nella striscia di Gaza. Danneggiandone “gravemente” altre 5.330. Tre siti idrici e igienico sanitari sarebbero stati inoltre colpiti e danneggiati. Causando disservizi a 400mila persone.
E mentre Israele richiama i riservisti e prepara truppe per l’offensiva di terra che appare sempre più prossima, Hamas si prepara a una “guerra lunga”. Ali Barakeh, tra i capi dell’organizzazione, intervistato dall’Associated Press, ha dichiarato: “Ci siamo preparati bene per questa guerra e per affrontare tutti gli scenari, anche lo scenario di una lunga guerra”. Quindi, pur negando il coinvolgimento di Teheran e dei “più stretti alleati” che sarebbero stati tenuti all’oscuro dell’operazione su Israele fino alla fine, si è detto sicuro che Iran e Hezbollah “si uniranno alla battaglia” se “Gaza sarà sottoposta a una guerra di annientamento”.
La comunità internazionale lavora a una de-escalation del conflitto. Almeno ci prova. Come il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, che spera in una soluzione che non apra un fronte di guerra aperta anche nel Medio Oriente: “L’Italia sta lavorando con i principali partner internazionali e con gli attori più importanti a livello regionale per giungere a una rapida de-escalation”. Il Vicepremier ha continuato. “Abbiamo ribadito la condanna dell’atroce attacco di Hamas contro Israele ma vogliamo scongiurare un ulteriore allargamento del conflitto, con il coinvolgimento di altri attori come il Libano, dove il nostro Paese è impegnato da anni con militari per garantire la pace”.
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