Esteri

Iran-Israele: si attendono le prossime mosse. Hezbollah attacca l’Idf in Libano

di Ernesto Ferrante -


Nell’operazione “Vera Promessa 2” l’Iran ha lanciato oltre 180 missili, alcuni dei quali, come hanno riconosciuto le Idf, hanno colpito basi aeree di Israele. I Guardiani della Rivoluzione hanno utilizzato i Fattah-1 ed i Fattah-2. Questi vettori ipersonici, in grado di raggiungere quasi i 18mila chilometri orari, hanno in parte bucato i sistemi di difesa israeliani Arrow e Iron Dome.

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha tenuto una riunione sulla sicurezza a Tel Aviv per valutare che risposta dare alla Repubblica islamica dell’Iran. All’incontro hanno preso parte il capo dello Shin Bet, Ronen Bar, il direttore del Mossad, David Barnea, il capo di stato maggiore delle Idf, Herzi Halevi, e il ministro della Difesa, Yoav Gallant.

La rappresaglia militare dello Stato ebraico avrà l’obiettivo di causare “danni finanziari significativi”. Lo ha riferito una fonte israeliana al Times of Israel, aggiungendo che “la risposta dovrebbe arrivare presto”.

L’Iran “non ha assolutamente alcun interesse a una guerra più ampia”. A ribadirlo è stata la portavoce del governo, Fatemeh Mohajerani.

Il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi ha avuto colloqui telefonici con alcuni omologhi europei immediatamente dopo l’attacco missilistico.

“L’Italia continuerà a impegnarsi per una soluzione diplomatica, anche in qualità di presidente di turno del G7”, ha detto la premier italiana Giorgia Meloni, ricordando la convocazione del vertice a Palazzo Chigi “alla luce dell’aggravarsi della crisi in Medio Oriente, per discutere la situazione e valutare le misure necessarie”.

Hezbollah ha rivendicato di aver ucciso e ferito militari israeliani vicino a Yaroun, nel sud del Libano. In una nota, il Partito di Dio ha reso noto che i miliziani hanno fatto esplodere un ordigno che ha ucciso e ferito membri dell’esercito israeliano.

Il ministro degli Esteri israeliano ha dichiarato il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, “persona non grata”, vietando così il suo ingresso nel Paese. Il ministro Israel Katz ha deciso una tale misura come risposta alla mancata condannata da parte di Guterres dell’azione iraniana.

Il presidente iraniano, Masoud Pezeshkian, è da ieri in Qatar per una visita già programmata. Come riportano i media, Pezeshkian a Doha parteciperà all’evento “Dialogo sulla cooperazione in Asia”, e firmerà con le autorità locali una serie di memorandum.


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